GP Austria, l’anteprima: 5 domande verso Spielberg

GP Austria, l’anteprima: 5 domande verso Spielberg© Getty Images

In Austria torna il format sprint, teoricamente sfavorevole ad una Red Bull che fa fatica a trovare la quadra con meno tempo in pista, ma non per questo meno temibile nel GP di casa: sarà sfida con McLaren? Ferrari intanto mette alla prova il pacchetto di Barcellona su un tracciato diverso

25.06.2024 ( Aggiornata il 25.06.2024 15:04 )

F1 2024: c’è un problema con gli aggiornamenti?

Non è un vero e proprio problema, quanto gli effetti di un regolamento che, al terzo anno, sta veramente riuscendo in quello per cui era stato scritto, ovvero una convergenza sempre più marcata delle prestazioni. Perché non dimentichiamo una cosa: è vero che la Red Bull aveva praticamente sbugiardato ogni promessa fatta sul regolamento introdotto nel 2022, ma dietro di lei già si era visto un ricompattamento che non si vedeva da tempo, un segnale che almeno da quel punto di vista le speranze di chi aveva firmato questo regolamento tecnico erano state centrate.

Ci è voluto un po’ di più, ma adesso la convergenza sta arrivando anche davanti, e non è un caso che ora i team stiano facendo tanta fatica a sviluppare i loro progetti. Vasseur, ad esempio, lo dice da inizio anno: essendo normative nuove, i margini di miglioramento sono stati enormi nel 2022 e comunque grandi nel 2023, mentre adesso si comincia a farE fatica ad introdurre novità, anche corpose, che possano valere più di due decimi. Ed è per questo che vediamo stentare tante squadre: perché se escludiamo la McLaren, il vero team fuori categoria da questo punto di vista, tutti gli altri stanno facendo fatica a sviluppare in maniera concreta le loro vetture. Sta facendo fatica la Red Bull, che sembra plafonata rispetto ad inizio anno; sta facendo fatica la Ferrari, che nonostante due pacchetti corposi (Imola e Barcellona), pare essere rimasta lì; la Aston Martin si è persa nel tentativo di fare l’ultimo salto mentre anche Racing Bulls, che aveva tante novità in Spagna, è finita per fare confusione scontrandosi con la necessità di rimontare l’ala posteriore vecchia, seppur senza successo (perché l’ala vecchia non si sposa con il resto del nuovo pacchetto). Ci sono le eccezioni, come appunto McLaren o Alpine, con quest’ultima che però aveva più margini di miglioramento dopo gli errori in sede di progettazione della A524, mentre tutti gli altri dovranno sforzarsi moltissimo per introdurre pacchetti in grado di fare la differenza.

Ciò non significa che non ci siano più margini in questo regolamento, anzi: nel confronto di Barcellona sono stati tolti 9 decimi tra le pole 2023 e la pole 2024, un segnale che crescere si può ancora crescere, ma un anno dopo trovare margini è sempre più difficile. Sarà un tema che forse uscirà ancora fuori nel prosieguo del campionato, e che sposterà l’attenzione non solo sulla quantità degli aggiornamenti, ma anche sulla qualità (come nel caso di Mercedes: pochi pezzi portati, ma utili a migliorare il bilanciamento ed estendere la finestra di funzionamento, aspetto chiave per estrarre prestazione) e soprattutto sull’ottimizzazione dei pacchetti, a cominciare dall’individuare un assetto giusto. 

Dunque un regolamento tecnico che puntava alla convergenza prestazionale unito alle ore in galleria del vento ad handicap stanno dando i loro frutti per compattare la griglia, dove tutto si gioca in pochi decimi. Fare la differenza con gli sviluppi oggi è più difficile, ma per questo sarà ancora più importante non sbagliare alcun passo.

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