GP Gran Bretagna, l’anteprima: 5 domande verso Silverstone

GP Gran Bretagna, l’anteprima: 5 domande verso Silverstone© Getty Images

Tra una Ferrari in cerca di correttivi per il nuovo pacchetto ed una Mercedes di nuovo vincente, la F1 si presenta a Silverstone desiderosa di scoprire come andranno le cose da adesso in poi tra Verstappen e Norris

02.07.2024 ( Aggiornata il 02.07.2024 14:22 )

Che succede alla Aston Martin?

Succede che si sono completamente smarriti con gli sviluppi, e non è neanche la prima volta che accade. Di fatto, la Aston Martin che Lawrence Stroll avrebbe desiderato la si è vista solo nel primo terzo di 2023 e poi di tanto in tanto nel corso della passata stagione (con i podi di Zandvoort e Interlagos), ma è all’incirca un anno che la squadra soffre nel far progredire la macchina. Segnatamente, i primi problemi sono emersi con gli sviluppi introdotti nel giugno del 2023: da lì, la Aston Martin non è più stata quella che aveva permesso a Fernando Alonso di fare incetta di podi in apertura dello scorso mondiale.

I problemi di adesso sono molto simili a quelli incontrati l’anno scorso, sia con il pacchetto primaverile che con quello autunnale (ricordate Austin?). Manca correlazione e la squadra non riesce né a prevedere né tantomeno a leggere senza dubbio alcuno il comportamento della AMR24. Tant’è che dopo i tanti sviluppi portati nella prima parte del campionato (più di tutti, almeno da un punto di vista quantitativo), la squadra ha scelto di fermarsi: doveva prima venire a capo di questo pacchetto per poi tornare a lavorare sulle novità. E’ stata una scelta logica: se non si capisce come funziona la macchina, il rischio è quello di prendere una strada nello sviluppo sbagliata. I correttivi dovrebbero debuttare a Silverstone, pista che sorge a due passi dalla sede del team: sede che raggiungerà Andy Cowell (ex "padre" delle Pu Mercedes) in qualità di CEO al posto di Martin Withmarsh.

Oggi la Aston non è neanche la quinta forza del campionato, lasciando il varco ad Haas, Alpine e Racing Bulls: nelle ultime quattro gare il team ha raccolto appena 14 punti e li ha conquistati tutti in Canada, finendo fuori dalla top 10 negli altri tre appuntamenti (Monaco, Barcellona e Spielberg). Anche la classifica non sorride: la Aston Martin ha 58 punti, contro i 30 di Racing Bulls ed i 19 della Haas. Un margine non sottile, ma neanche enorme.

Nelle ultime gare le prestazioni sono state scadenti anche per Fernando Alonso, forse tramortito da una macchina che non va. Nando ha commesso errori, anche grossolani (il tamponamento a Zhou in Stiria, per esempio), ma ha anche svelato da dove nascano ulteriori problemi: la sua unità motrice ha un problema da Imola e non può girare al meglio, ma il team ha comunque deciso di tenerla in macchina per rispettare il piano di rotazione pattuito alla vigilia del campionato. Dal momento che le prestazioni sono queste, meglio non sprecare il chilometraggio di una nuova Pu, nell’intento di utilizzare quest’ultima quando la macchina sarà cresciuta e sarà nuovamente in grado di marcare punti con costanza. L’idea alternativa, proprio in virtù di prestazioni mediocri, sarebbe quella di smarcare uno o due motori freschi prendendo una penalità (il sacrificio sarebbe poco: anche in Austria le due AMR24 sono partite al 15° e 17° posto in griglia) per garantirsi una scorta più avanti, ma per il momento, almeno fino all’Austria, è prevalsa l’altra linea.

Difficile dire adesso se e quando la Aston Martin potrà tornare a ricongiungersi al gruppo di testa o quantomeno a riallontanare le altre cinque scuderie per garantirsi almeno la bassa zona punti senza affanni. Ciò che è certo è che tutte progrediscono, per cui il tempo perso nello studio della AMR24 potrebbe rivelarsi fatale nella corsa agli sviluppi. Soprattutto se i prossimi aggiornamenti, che arrivino a Silverstone o meno, dovessero nuovamente presentare il conto di una macchina che non si comporta come secondo le simulazioni.

La classifica Costruttori


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