GP Belgio, l'anteprima: 5 domande verso Spa

Quella che può essere l'ultima gara di Perez, è anche un punto interrogativo per Verstappen, su cui pende l'ipotesi di una retrocessione in griglia causa cambio di Pu; sarebbe un grande assist ad una McLaren che crede comunque più nel Costruttori che nel Piloti: ecco perché

 

24.07.2024 ( Aggiornata il 24.07.2024 15:27 )

Verstappen e Red Bull: sull'orlo di una crisi di nervi?

Presto per dirlo, perché un fine settimana storto può capitare, soprattutto dopo tante gare al limite. Di certo, Verstappen a Budapest è stato colpito da un nervosismo insolito, perché con lui in macchina non c’era solo la consueta, arrembante indole battagliera, quanto piuttosto un malcontento neanche celato: per i 46 millesimi in qualifica valsi la pole, per le strategie, per una macchina che non lo assecondava.

Perché alla fine una crisi c’è, e sicuramente è di natura tecnica. In Ungheria, la RB20 rivoluzionata nella carrozzeria non ha dato i risultati sperati: miglioramenti tangibili non se ne sono visti, e la squadra farebbe bene ad essere preoccupata da uno stallo prestazionale dal quale la RB20 ormai non riesce a schiodarsi da mesi. E potrebbe essere il prezzo dell’instabilità interna vissuta da febbraio in poi da parte della squadra. Forse non è un caso che, proprio in Ungheria o alla vigilia di essa, il team abbia deciso di fare quadrato: Marko ha tolto dal suo contratto la clausola che liberava Verstappen in caso di sua uscita, impegnandosi a rispettare comunque l’attuale accordo; dal canto suo Max ha garantito la permanenza anche in caso di uscita di Marko mentre Horner e Jos Verstappen hanno provato ad avere nuovamente rapporti quantomeno cordiali.

La squadra si sta rendendo conto del pericolo concreto di perdere il campionato, non solo quello Piloti (Max ha comunque un buon margine) ma soprattutto quello Costruttori, sempre più a rischio. Ed al di là dei battibecchi via radio, Marko ci ha tenuto a nome della squadra a chiedere scusa a Verstappen per le strategie all’Hungaroring: “Abbiamo sottovalutato la nostra possibilità di sorpassare”. 

Spa, pista che è un po’ quella di casa di Verstappen al pari di Zandvoort, può essere una buona pista per andare in vacanza più sereni, seppur nella consapevolezza che ora (anzi, non da ora) è la McLaren a partire favorita su ogni circuito. Team e pilota, adesso, devono restare lucidi e calmi: perché il mondiale lo si può vincere, ma non più in scioltezza. Soprattutto se, come sembra, nelle Ardenne il campione in carica sarà costretto a scontare una penalità in griglia per l'utilizzo di una nuova power unit

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