GP Belgio, l'anteprima: 5 domande verso Spa

Quella che può essere l'ultima gara di Perez, è anche un punto interrogativo per Verstappen, su cui pende l'ipotesi di una retrocessione in griglia causa cambio di Pu; sarebbe un grande assist ad una McLaren che crede comunque più nel Costruttori che nel Piloti: ecco perché

 

24.07.2024 ( Aggiornata il 24.07.2024 15:27 )

La Ferrari è "guarita"?

Il nuovo fondo portato a Budapest ha dato una mano, ma per la guarigione completa occorre aspettare i correttivi che il team ha deliberato dopo Silverstone, dove a quanto pare la SF-24 dotata delle specifiche di Barcellona è stata totalmente "compresa". Il nuovo fondo è stato un correttivo che ha restituito guidabilità e stabilità, ma non è ancora una Ferrari totalmente guarita.

Questo perché Budapest non è la pista migliore per valutare il porpoising, mentre Spa sarà molto più indicativa, nonostante non si vada con assetti troppo carichi. All'Hungaroring, nelle poche curve veloci, la Ferrari ha dovuto comunque affrontare un accenna di rimbalzo: forse anche per questo la SF-24 era un filo meno carica aerodinamicamente. La prestazione c'è stata, nel senso che è stata quantomeno più convincente che in Inghilterra: sul piano prestazionale la Rossa era in linea con la Mercedes di Hamilton e solo episodi vari (partenza, mancanza di una seconda hard per il terzo stint) hanno tolto a Leclerc la possibilità di lottare con Lewis ed in ultima analisi per il podio.

Non è una visione d’insieme ottimistica, perché la Rossa ha perso pure la piazza d’onore nel Costruttori e, per quanto con distacchi medi inferiori rispetto all’Inghilterra, viaggia nel ruolo di quarta forza. Tuttavia bisogna essere realisti: l’intoppo con il pacchetto di Barcellona è stato notevole e non si può pensare a soluzioni risolutive nello spazio di poco tempo, motivo per cui tutto è da rimandare alla ripresa delle ostilità a fine agosto, quando Vasseur ha detto arriveranno anche i comunicati riguardo la nuova organizzazione interna.

E’ dunque una Ferrari in divenire, quella che va a giocarsi le sue carte in Belgio. Il podio è in teoria l’ambizione massima, soprattutto in un fine settimana “normale”: ci fosse il meteo pazzo delle Ardenne a dare una mano non sarebbe male, ma qui usciamo dai termini tecnici.

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