GP Singapore: le pagelle

GP Singapore: le pagelle© Getty Images

Weekend da 11 per Norris, ma non prende il voto massimo per i troppi rischi. Verstappen corre da campione, bravo Russell mentre la strategia mette in difficoltà Hamilton e Sainz. Bocciatura pesante per la Sauber, che ha stabilito un primato negativo nella propria storia

23.09.2024 ( Aggiornata il 23.09.2024 17:21 )

Oscar Piastri: 7

Era appena alla sua seconda partecipazione a Singapore, ci sta pagare qualcosa nei confronti di Norris. Tuttavia, non si è mai nemmeno avvicinato allo stato di forma di Lando, sul Marina Bay una spanna superiore a lui. Comunque, il risultato è buono: sfrutta l’ottima gestione delle gomme della McLaren per allungare il più possibile il primo stint (dentro al giro 38: è quello che si è fermato più tardi di tutti per la prima sosta) ed attaccare nel finale, in cui non ha problemi a mangiarsi Hamilton e Russell e prendersi il podio.

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Charles Leclerc: 7

Ci ha tenuto a sottolineare che l’errore del team con la gestione delle temperature non giustifica il suo in curva 2 in qualifica. Parole che gli fanno onore dopo una gara corsa benissimo: al muretto devono avere un po’ di pazienza per convincerlo a restare dietro a Hulkenberg ed Alonso, poi gli danno il via libera per scatenarsi dopo il pit-stop. Era chiaramente più veloce di Russell, ma non basta per passarlo: lascia Singapore con tanti rimpianti, non era certamente una Ferrari da 5° e 7° posto.

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Nico Hulkenberg: 7

In qualifica si intrufola nel portone lasciato aperto dalle Ferrari e si prende la terza fila, cedendo poi in gara alle due SF-24 e ad Alonso, che lo batte con l’undercut. Resta però un fine settimana molto positivo, con una Haas che a Singapore va forte (aiutata dalla meccanica Ferrari?): lui non andava a punti da cinque gare e ci teneva a cancellare l’errore nel finale di Baku che gli era costato due punti, gli stessi che recupera nella notte del Marina Bay.

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Carlos Sainz: 6

Per coprire ogni scenario (leggasi: safety car sì o no) al box decidono di diversificare la strategia: a lui, che essendo più indietro ne aveva evidentemente più bisogno, lasciano l’arma dell’undercut per rimediare dopo un brutto primo giro (errore in duello e due posizioni perse su Tsunoda e Perez) e risalire, anche se ciò significa accettare una seconda parte di corsa in sofferenza. E’ il terzo della griglia a fermarsi, il primo tra i top: va dentro al giro 13 e deve coprire ben 49 tornate sulla hard, di gran lunga lo stint più lungo di giornata. Nel finale, ovviamente, è sulle tele e rischia il doppiaggio.

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