Vettel e il talento di Mr Raikkonen: "Nessuno come Kimi"

Uno ha appeso il casco al chiodo, in Formula 1, a fine 2021. L'altro si appresta a farlo. Insieme, da compagni di squadra, hanno trascorso quattro stagioni, in Ferrari, all'inseguimento di un titolo iridato che è stato il grande obiettivo mancato nella carriera di Sebastian Vettel. Due anni più di altri con le migliori chance ma vicende tecniche ed errori di guida hanno impedito che si coronasse il sogno.

Verso il ritiro di Vettel, domenica prossima ad Abu Dhabi (qui gli orari del week end), è un ricordare momenti e persone incrociate in Formula 1 dal 2007 dell'esordio. 

Lui, Seb, non ha dubbi nel riconoscere il pilota dotato di maggior talento. Ha corso con Ricciardo, con Leclerc, accanto a Webber ma in una fase assai diversa della carriera rispetto ai primi due. Però, è Raikkonen il pilota ad aver sorpreso di più Vettel.

"Penso che Kimi sia in realtà il talento naturale più grande che io abbia mai incontrato.

Una capacità di adattamento senza pari

Semplicemente in termini di velocità pura e l'ha dimostrato in monoposto come anche in qualsiasi altra tipologia di macchina. Credo che nel cambiare, nel passare da una monoposto all'altra - se ci fosse una disciplina con il cambio di macchine ogni giorno - dopo 10 giorni si troverebbe ad aver doppiato tutti. Questo perché gli viene così naturale, non ha bisogno di tempo per adattarsi alla macchina, a quello che richiede.

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Se gli date un volante sa cosa farci. A volte capita che hai bisogno di abituarti all'inizio, farti un'idea della pista o delle condizioni; non per lui, è subito boom", racconta al podcast della F1, Beyond The Grid. 

Talento purissimo, tra i pochi a essersi cimentato in discipline a motore agli antipodi e senza sfigurare, del Raikkonen persona ha tessuto spesso le lodi, Vettel.

Rispetto reciproco con Kimi

"Penso di aver avuto con lui il miglior rapporto tra tutti i compagni di squadra con i quali ho corso, perché era semplicemente onesto. Non c'è mai stata una discussione, se capitava di avere un incidente tra noi ne parlavamo, risolvevamo quanto era successo e magari ci ridevamo su.

Non c'è mai stato nulla che potesse scuotere o destabilizzare il rapporto che avevamo. È stato probabilmente quello che, quando arrivai in Formula 1, ricordo fu così rispettoso sin dal primo giorno in cui arrivai, guardandomi negli occhi. Con altri piloti ho sentito un 'ok, ti dico ciao, ti stringo la mano ma è come se non ci sei'.

Kimi è stato eccezionale con le persone".

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