Bilancio definitivo di fine stagione, con Charles ad analizzare quel che non è andato di una stagione che ha riportato la Ferrari in corsa per le vittorie e seconda nel mondiale
Il mondiale va in archivio con due piazzamenti d'onore, secondo posto nel campionato Piloti e in quello Costruttori, per Leclerc e la Ferrari. Va in archivio con una buona prestazione, in gara, ad Abu Dhabi. Impacchetta un 2022 che è stato di grandi sogni coltivati dal tifo ferrarista, di un progetto nato bene ma azzoppato dal punto debole dell'affidabilità, oltre a prestazioni che, dopo l'estate, si sono tradotte in lontanissimo ricordo di quanto seppe fare la Ferrari F1-75 in avvio.
Charles Leclerc mette in ordine tre punti noti, ampiamente dibattuti nella loro incisività sulle ambizioni Ferrari, di qualcosa in più che non un apprezzabile ritorno alla competitività.
"Ci sono tre elementi chiave nel risultato 2022. È difficile metterli in ordine, però l'affidabilità è stato un problema a un certo punto della stagione, del quale abbiamo pagato il prezzo in una fase successiva, con penalità e altre cose", spiega Charles. Altre cose come la necessità di girare con una power unit depotenziata, per non subire ulteriori rotture.
"Sulla strategia abbiamo commesso troppi errori a un certo punto della stagione, poi la gestione gomme. Non siamo stati abbastanza costanti al nostro 100%. Oggi abbiamo corso una buona gara ma, a volte, ci sono state gare molto negative e sembra che non abbiamo capito ancora come ottenere in ogni momento una buona gestione delle gomme".
Ad Abu Dhabi si è registrato un cambiamento radicale tra il passo del venerdì sul long run e quanto ottenuto in gara. La prestazione Red Bull alla domenica è stata superiore - a volte con grande margine - rispetto alla Ferrari, bella, bellissima al sabato con pole position in serie.
"Sono questi i tre aspetti chiave nei quali ci stiamo concentrando al momento. Sulla strategia sento che è stato fatto assolutamente un passo avanti nelle ultime gare. È stato difficile dimostrarlo perché non abbiamo la velocità che avevamo a inizio anno, però il modo in cui comunichiamo e prendiamo le decisioni è migliore.
Chiaramente ci sono stati alcuni errori, però ritengo che in gara abbiamo preso decisioni migliori.
Gomme, strategia e, ovviamente, non possiamo dimenticare l'affidabilità: sono queste le tre cose sulle quali ci stiamo concentrando", ribadisce Leclerc.
Sul fronte personale, di guida, anche il monegasco ha sbagliato. Due errori si segnalano su altri: quello nel Gran Premio di Imola e il grave errore in Francia, da leader della corsa. Difficile imputare altro a Leclerc, viceversa a dover metabolizzare diverse scelte tattiche discutibili.
"Io, se possibile, avrei potuto spingere meno in certe occasioni come in Francia, però, no... Penso che nei primi anni ci sia sempre stata un'area in particolare sulla quale mi sono concentrato perché sapevo essere un punto debole. Adesso, essendo da un po' di anni in Formula 1, penso si tratti più di affinare i dettagli e correre al mio 100% il più spesso possibile. È qui che mi concentrerò sul prossimo anno, provare a essere al mio 100%: a quel punto sono fiducioso andrà davvero bene".
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