Perez per una volta è imprendibile anche per Verstappen, mentre la Red Bull è imprendibile per chiunque; il podio finisce ad Alonso mentre i piloti Ferrari si rassegnano di fronte ad una situazione di inferiorità tecnica accertata
In una corsa priva di particolari colpi di scena, eccezion fatta per lo stop di Stroll (6,5 per lui: non vale Alonso ma se la sarebbe giocata con le Ferrari) e quello di Albon (voto 6: stava andando benino con una Williams più vicina al resto del gruppo), è da apprezzare lo sforzo di Tsunoda (6,5) che con un'AlphaTauri in difficoltà prova a contendere fino alla fine il punto del 10° posto a Magnussen. Yuki batte tranquillamente De Vries (voto 5,5: gli manca un po' di ritmo in gara), un po' come Hamilton (6,5) che non riesce a passare Russell (dopo aver rimediato 0”366 al sabato) nemmeno con una mescola di vantaggio dopo la safety car. Bene Gasly (6,5) senza essere eccezionale (arriva negli scarichi di Ocon), mentre si registra un onesto compitino da parte di Zhou (6), che fa meglio di Bottas, e Sargeant (6), con l'americano che almeno prova a stare il più possibile nel gruppo, invertendo la scelta delle gomme (dure al via, unico insieme ad Hamilton, per poi mettere la media, con cui copre 32 giri: la Williams questa gomme le sa gestire). Sufficienza di incoraggiamento per Hulkenberg (6) che non vale comunque Magnussen, stesso voto per Piastri (6 dopo una qualifica da 8) che comunque dopo aver compromesso la sua corsa al via prova a rispondere a Norris (voto 5) nel primo duello ravvicinato tra i due.
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