GP Austria, l'anteprima: Red Bull per fare 101, sprint permettendo

GP Austria, l'anteprima: Red Bull per fare 101, sprint permettendo© Getty Images

Red Bull favorita d'obbligo, ma fa leggermente più fatica quando ha meno tempo per girare nelle libere: una piccola occasione per Aston Martin, Mercedes e Ferrari, con la pioggia che può scombussolare ulteriormente i piani

28.06.2023 ( Aggiornata il 28.06.2023 14:27 )

Frenata, trazione, efficienza: ma occhio alla quota

Il Red Bull Ring è pista veloce, con poche curve rapide, tante frenate e tante ripartenze che mettono l'accento sulla trazione. Il tutto però con un elemento di "disturbo" non banale: l'altitudine. Con i suoi 700 metri, il tracciato austriaco è quello più elevato sul livello del mare dopo Città del Messico e San Paolo, un elemento da tenere in considerazione. L'altitudine, come già visto negli anni, ha un impatto notevole sulla messa a punto, perché coinvolge tutti gli aspetti della vettura: aerodinamica, meccanica e motore.

Altitudine significa aria meno densa, e aria meno densa significa minor capacità di raffreddamento a pari velocità. Per questo motivo, le squadre in Austria si presentano talvolta con sfoghi sulla carrozzeria maggiori, anche a costo di perdere qualcosa in efficienza. Anche l'aerodinamica non è indifferente alla rarefazione dell'aria: con un'aria meno densa si va a perdere un po' di carico aerodinamico, motivo per cui spesso le squadre vanno verso un carico aerodinamico medio nonostante il disegno della pista possa suggerire livelli di carico un po' più bassi. Caricare può convenire perché così come si perde deportanza, parimenti la resistenza all'avanzamento è minore: equazioni complesse per gli ingegneri, su una pista dove le scelte di assetto sono meno scontate del previsto.

L'occhio alle temperature dovrà essere buttato su ogni componente, come anche freni e power unit. Quest'ultima, oltre a perdere qualcosa per la rarefazione dell'aria (si chiede di più alla turbina), dovrà poi garantire una spinta energetica capace di arrivare fino in fondo ai rettilinei per non soffrire dell'ormai noto "clipping", vale a dire il taglio di potenza che arriva se termina l'energia supplementare.

In tutto ciò, spazio alla gestione delle gomme, non solo in gara ma anche da un punto di vista strategico, dove la rotazione ed un utilizzo calcolato tra tutte le sessioni permetterà alle squadre di arrivare con più opzioni in vista della gara. In un fine settimana così articolato, infatti, il rischio è quello di ricorrere a troppi set di pneumatici per poi ritrovarsi con scelte obbligate alla domenica: uno svantaggio nel quale è bene non ritrovarsi, soprattutto in caso di safety car finale, fase in cui una gomma fresca può ribaltare il risultato. Di per sé, Pirelli porta in Austria le tre mescole più morbide della gamma (C3, C4 e C5) e pone l'accento sul surriscaldamento: essendo una pista piuttosto breve, c'è poco tempo per far "riposare" le gomme, e da questo punto di vista sarà vitale osservare le temperature ambientali. Questo al netto della pioggia, che al momento di scrivere pare minacciosa per tutti e tre i giorni del fine settimana.

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