GP Austria: i 5 temi del fine settimana

GP Austria: i 5 temi del fine settimana© @RedBullRacing

Domina ancora la Red Bull in un fine settimana in cui anche Perez ritrova fiducia, buoni segnali da parte di Ferrari e McLaren; deludono Aston Martin e Mercedes, ma chi fa più discutere è la direzione gara

03.07.2023 ( Aggiornata il 03.07.2023 11:41 )

Dura lex, sed lex

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Dalla bandiera a scacchi erano già passate, minuto più minuto meno, circa cinque ore e mezza. A Spielberg era già buio e le squadre a quell'ora sono solitamente fuori dai circuiti. E invece in quel momento è arrivata una classifica finale non rivoluzionata ma comunque molto cambiata, abbastanza per far discutere.

Dura lex, sed lex. La locuzione latina ci ricorda che una legge può essere dura quanto si vuole, ma se è legge va rispettata. E se i commissari erano stati chiari sui limiti di pista, si può dire che se qualcuno è stato pizzicato troppe volte fuori dai track limits, la colpa è solo sua, del pilota. Del resto, se la lista dei sanzionati è lunga così ma non ci rientrano Verstappen o Leclerc (o Alonso o Russell), magari qualcosa vuol dire. Però, quando si arriva ad oltre 150 giri cancellati nel momento dell'agonismo (qualifiche, shootout, sprint e gara), quando i giri presi in esame sono più di 1200 (!), vuol dire che forse il problema è alla base. Fin troppo facile riscomodare l'idea della ghiaia all'esterno di curva 9 e 10, quelle che più si prestano ad oltrepassare i limiti della linea bianca. Vista la brutta parata, con tante cancellazioni di tempi già in qualifica, forse la direzione gara avrebbe fatto meglio a correggere il tiro tra una giornata e l'altra. Cambiare in corso d'opera non è mai bello, vale per i regolamenti tecnici e per quelli sportivi: ma visto che lo si è già fatto tante volte, forse farlo un'altra volta ancora, ma stavolta con buonsenso, avrebbe portato più apprezzamenti che critiche.

Si poteva evitare la pantomima della classifica riscritta dopo la gara? No, dal momento che la Aston Martin fa un ricorso e tu, direzione gara, lo accetti. I problemi però restano due: si poteva tranquillamente prevenire tutto quanto rendendosi conto, per tempo, che una valutazione così stringente dei track limits avrebbe inevitabilmente portato a qualche disagio. Secondo, è perché ci siano voluti gli ingegneri della Aston a far rendere conto ai commissari che non era stata notata una serie di infrazioni ben più lunga di quella che si potesse immaginare. E infatti si è arrivati a 12 penalità diverse, con 83 giri cancellati alla domenica.

Nel dopo gara poi a far discutere è stato anche un altro aspetto. La linea guida dei commissari è stata quella di una sanzione di 5” alla quarta infrazione e di 10” alla quinta, dopo la quale arrivava un “reset”; dopo altri quattro superamenti della linea bianca arrivavano altri 5” ed alla quinta altri 10”. Il problema è stato che tanti dei piloti penalizzati in serata hanno affrontato le curve allo stesso modo proprio perché, in gara, non sapevano di aver ecceduto. Ecco perché si sono ritrovati con una serie di giri cancellati dopo la corsa, quando ormai loro ci potevano fare ben poco mentre i commissari non potevano far altro che penalizzare data la situazione. E qui si torna al principio: sarebbe stato meglio prevenire, visto che ci sarebbe stato il tempo per farlo. In gara ormai era troppo tardi e purtroppo si è visto. Si farà l'esempio del fuorigioco del calcio, che seppur millimetrico è pur sempre fuorigioco: ma nel calcio, c'è da scommetterci, se di punto in bianco non si segnasse più sarebbero disposti a cambiare ben prima di arrivare al teatro dell'assurdo.

Ora che la solita bacchettata alla direzione gara è stata data, uno può anche farci la battuta. Raccontando come a suo modo questa gara abbia fatto la storia, segnatamente con Esteban Ocon: prima d'ora mai un pilota si era beccato quattro sanzioni diverse nello stesso GP, anzi quattro sanzioni dopo il GP, per un totale di cinque nella stessa domenica. Esteban in gara si è beccato 5” per unsafe release e poi un totale di altri 30” (due penalità da 5” e due da 10”) per eccesso nei track limits. Dura lex, sed lex: forse un po' troppo.

Ci vediamo da Mario: I veri limiti li ha chi comanda


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