Norris, Miami per avere le risposte sugli sviluppi McLaren

Norris, Miami per avere le risposte sugli sviluppi McLaren© Getty Images

A punti in Azerbaijan, Norris ammette di non aver sentito differenze con la MCL60 evoluta. Non era, tuttavia, Baku la pista ideale per valutare gli aggiornamenti: sarà Miami a fornire risposte più utili

F.P.

02.05.2023 12:55

Piastri in top ten nella gara Sprint, Norris nel GP d'Azerbaijan. Una qualifica che ha nel settimo tempo il miglior risultato del week end, sempre con Lando. La McLaren che vola in direzione Miami, con il pacchetto di novità alla MCL60, guarda proprio all'appuntamento in Florida per capire i reali vantaggi ottenuti dagli sviluppi portati in pista a Baku. 

Fondo, ala posteriore specifica da basso carico, beamwing modificata, sono elementi dai quali Lando Norris si aspetta una valutazione migliore a Miami.

Meno sovrasterzo 

"Siamo un po' più vicini e questa pista ci ha aiutato, vedremo come andremo a Miami. Gli aggiornamenti sono un passo avanti anche se non ho notato nulla di diverso al volante. Devo essere sincero.

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Tutti penseranno che siano differenze grandissime, ma non le senti. Sono piccole migliorie a ogni curva e il sovrasterzo è un po' meno.

Sviluppi pensati per le curve veloci

Si tratta di un passo avanti per efficienza, non ci aspettavamo un grande salto e, come ho detto, Baku non era la pista sulla quale mostrare il potenziale. Forse sarà a Miami che ne capiremo di più, su curve da alta velocità, perché sono sviluppi mirati a funzionare in quelle condizioni".

In Azerbaijan la McLaren è emersa a capo di un gruppo di monoposto da metà schieramento racchiuso in una dozzina di secondi: Alphatauri, Williams, Haas, Alpine, nell'ordine. 

Le critiche a una zona DRS troppo corta

Se la strategia non ha favorito Norris, al pit nel corso del giro 9, due prima che entrasse la Safety Car e concedesse un cambio gomme perdendo molto meno tempo, Lando è realista sulle possibilità che avrebbe avuto fermandosi due giri più tardi: "Il pit-stop non ha fatto alcuna differenza, avrei comunque finito nono".

Semmai, la differenza eccome l'ha fatta un altro dettaglio, richiamato anche da Lewis Hamilton: la riduzione di 100 metri del secondo tratto con ala mobile attiva ha condizionato i sorpassi.

"È stata una gara lunga, difficile, seduto dietro altre macchine con la nostra velocità di punta e una zona DRS decisamente corta. È stato molto difficile superare non solo per noi, per tutti".


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