Briatore ci ha messo poco a far notare quanto possa valere il risultato di Ocon e Gasly: ovvero circa 30 milioni (29,2, per l’occhio da contabile di Flavio)
Quando una squadra di bassa classifica fa un colpo del genere, a volte è troppo facile parlare di fortuna. La buona sorte c’è indubbiamente stata con quella bandiera rossa che ha benedetto l’azzardo di Ocon e Gasly, ma spiegare il doppio podio dell’Alpine come una semplice scommessa vinta è troppo riduttivo.
I piloti hanno condotto in porto due prestazioni magistrali, in cui la buona sorte ha sicuramente giocato a loro favore, ma innanzitutto quando l’occasione arriva la devi sfruttare e riuscirci non è automatico. Alzi la mano chi si aspettava che Esteban e Pierre avrebbero resistito in quelle condizioni ed in quelle posizioni: quando la corsa è ripartita dopo l’ennesima interruzione mancavano ancora 26 giri, e quindi c’era tutto il tempo per chi inseguiva (Russell, Leclerc e le McLaren) di andarli a prendere. Se così non è stato, è perché i due piloti sono stati eccezionali nello sfruttare una macchina cresciuta, e indubbiamente buona sul bagnato.
Briatore ci ha messo poco a far notare due cose: quanto ci tenesse a sottolineare che la Pu Renault è ancora un deficit (“paghiamo tre decimi di motore, ed il bagnato ci ha aiutato ad appiattire questa differenza”), e quanto sappiano benissimo, ad Enstone, quanto possa valere questo risultato. Perché è un doppio podio che può valere circa 30 milioni (29,2, per l’occhio da contabile di Flavio), gli stessi che ballano tra il 9° posto della classifica Costruttori che l’Alpine occupava prima di Interlagos ed il 6° che i francesi occupano ora, a tre gare dal termine.
Dopo aver raccolto appena 14 punti in 20 GP, l’Alpine ne ha raccolti 35 in Brasile: 2 nella sprint e 33 in gara. Così si spiega il balzo notevole compiuto nella classifica Costruttori, ma come detto è un risultato in parte spiegabile anche con gli indubbi miglioramenti compiuti dalla A524. Ad inizio anno la macchina era da ultime file: sta concludendo la stagione in lotta con Haas e Racing Bulls, superate in classifica con un colpo di reni imprevisto ed imprevedibile. Tuttavia, che la A524 fosse cresciuta lo si era visto nelle scorse gare: ad Austin erano arrivate le novità (fondo, ala posteriore e modifiche alla carrozzeria) solo sulla macchina di Gasly, mentre per Ocon sono state pronte a partire dal Messico. Se immaginare un exploit del genere fosse impossibile, la A524 ha comunque il merito di essere migliorata: ci si è concentrati sul portare un solo pacchetto nella parte finale del campionato, e questo ha fatto mantenere all’ufficio tecnico una direzione chiara.
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