Vasseur e l'ordine di scuderia: "Sarebbe stato stupido perdere tempo"

La Ferrari riparte dal Canada con un pizzico di fiducia in più, ben consapevole che quanto raccolto a Montréal, un 4° e 5° posto, è ancora troppo poco per parlare di totale guarigione. L'aspetto migliore della trasferta ferrarista è stata la constatazione di un passo gara migliore rispetto al solito, segnatamente una SF-23 che non ha sofferto di eccessivo degrado con tanta benzina a bordo, seppur il tracciato canadese non sia il più indicato per certi tipi di verifiche. Un altro aspetto positivo è stata la collaborazione tra i due piloti, con Sainz che ha accettato di non attaccare Leclerc.

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Il rischio che ha pagato

Vasseur nel dopo gara ha spiegato così la scelta di non fermarsi ai box in regime di safety car e poi il patto di non belligeranza tra le due vetture: "Qualche preoccupazione sul lato della gestione delle gomme c'è sempre, ma entrambi i piloti ci hanno detto che avevano un buon passo quando si sono ritrovati fuori dal traffico. Sapevamo ci fosse del potenziale e per sfruttarlo pienamente era meglio non fermarli ai box. Ovviamente era un rischio, perché con un'altra safety car una quindicina di giri dopo sarebbe stato tutto più complicato".

Una lotta sarebbe stata svantaggiosa

Ecco perché la squadra ha chiesto a Sainz di non attaccare Leclerc: "Non volevamo proteggere nessuno dei piloti, si trattava semplicemente di non perdere tempo con un duello interno perché volevamo creare un cuscinetto di vantaggio su Esteban Ocon e Lando Norris. Sarebbe stato stupido perdere tempo in un duello tra di noi. Fondamentalmente, Leclerc e Sainz sono liberi di combattersi l'un l'altro, ma in questa situazione lottare sarebbe stato uno svantaggio per entrambi".

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