GP Giappone: vince Verstappen, gara e titolo alla Red Bull

GP Giappone: vince Verstappen, gara e titolo alla Red Bull

A Suzuka è una domenica speciale per Verstappen e la Red Bull, con la squadra che porta a casa il Costruttori; doppio podio per le McLaren, Leclerc è 4°

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24.09.2023 08:41

Un GP del Giappone trionfale per Max Verstappen e la Red Bull: vittoria di Max e titolo Costruttori alla scuderia di Milton Keynes, nel giorno in cui la McLaren torna sul podio con due vetture, grazie al 2° posto di Norris ed al 3° di Piastri. Ferrari al 4° e 6° posto rispettivamente con Leclerc e Sainz.

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Partenza: Perez danneggia l'ala

Scelte che sulla griglia di partenza si dividono tra gomma media e gomma morbida: su soft Tsunoda, Alonso, Lawson, Bottas, Stroll, Hulkenberg e Zhou, su media tutti gli altri.

Dalla pit-lane Logan Sargeant, dopo i profondi interventi della Williams sulla sua vettura: l'americano scatta dalla corsia box e riceve una penalità di 10" per cambiamenti non previsti dal regolamento, penalità che sconterà al primo pit-stop.

Allo spegnimento dei semafori Verstappen rischia di trovarsi nel mezzo alle due McLaren, ma tiene giù il piede alla prima curva e resta davanti, con Norris che si prende invece la seconda posizione ai danni del compagno di squadra Piastri. Un po' di confusione dietro: Sainz stringe Perez che a sua volta stringe Hamilton sull'erba rischiando molto, confusione nelle retrovie con Bottas che si tocca con Albon rimediando danno dell'ala e foratura. Danni all'anteriore anche per Perez, che in regime di safety car (uscita per ripulire la pista dai detriti) va ai box per mettere un nuovo musetto (e gomma dura) insieme ad Oco, Zhou, Albon, Sargeant e Bottas.

Ripartenza: Verstappen resta al comando

Si riparte al termine del quarto giro: Verstappen resta davanti, e non cambiano le prime posizioni, mentre nel corso del quinto giro va in scena un bel duello tra le Mercedes, con sorpasso e controsorpasso da parte di Russell, che prima passa Hamilton il quale a sua volta si riporta immediatamente davanti. Nelle retrovie contatto al tornantino tra Sargeant e Bottas: l'americano sbaglia in frenata e tampona il finlandese, che finisce in ghiaia ed è costretto ad una nuova sosta. Poco dopo, però, Valtteri sarà costretto al ritiro per i troppi danni sulla sua vettura. Penalità di 5" per Logan, e lo stesso vale per Perez, colpevole di non aver rispettato le procedure di uscita dai box in regime di safety car.

Perez, altro errore e ritiro

Giornataccia per Perez: il messicano rischia troppo in frenata al tornantino (curva 11) e tampona Magnussen, mandando il danese in testacoda e rompendo la sua ala.  In questo frangente c'è un breve periodo di virtual safety car, sfruttata un minimo da Piastri, il primo a fermarsi tra i primissimi al giro 13: prima di lui si erano già fermate le AlphaTauri ed Alonso tra chi era in zona punti. Nel frattempo Checo è costretto al ritiro: troppi danni sulla sua vettura.

Tutti ai box

Al giro 16 cominciano i pit-stop dei primi: cominciano Verstappen ed Hamilton, poi seguono Norris, Leclerc e Sainz. Gomma media per Max e le Ferrari, hard per Norris ed Hamilton. Chi invece allunga molto il suo stint è Russell, che resta in pista con la gomma media utilizzata alla partenza. Dopo 21 giri intanto arriva il ritiro per Stroll, richiamato ai box dal team, in una fase di gara in cui Alonso, dopo essere andato davanti con l'undercut, non riesce a difendersi da Leclerc, Sainz ed Hamilton, con Lewis che lo passa alla 130R. La prima sosta per Russell arriva al giro 24, dunque un buon numero di giri dopo rispetto ai diretti concorrenti, mentre al giro 25 è Alonso a fermarsi ancora, ma per la seconda sosta.

 
Successivamente, gioco di squadra in casa McLaren, con Norris che sopravanza Piastri considerando il suo miglior ritmo. Dopodiché, mentre abbandonano la gara entrambe le Williams, la Red Bull si prepara per rimandare curiosamente Perez in pista: unico obiettivo scontare la penalità ricevuta da Checo appena prima del ritiro per il contatto con Magnussen. Lo farà quando gli avversari saranno già al giro 40.

Verso la seconda sosta

Come previsto, il degrado a Suzuka è elevato, e le due soste sono praticamente inevitabili, con Russell unico a pensarci. Il primo ad inaugurare la seconda tornata di soste tra i primi sono Leclerc ed Hamilton, dentro al giro 34 per mettere la dura, così come Piastri e Norris nelle due tornate successive. Per Verstappen la sosta arriva al giro 37. Allunga lo stint Sainz una volta appurato di aver perso la posizione per undercut con Hamilton, con la sua sosta che arriva al giro 38, e lo stesso vale per Russell, con George però immediatamente passato in pista da Norris. Al 40° passaggio, infine, riecco Perez in pista: penalità subito scontata e poi ritiro, proprio negli istanti in cui Piastri si riprende la terza posizione passando Russell.

Red Bull verso il titolo

A pit-stop conclusi, le posizioni si giocano in pista: bravo Leclerc che al 45° giro passa Russell all'esterno di curva 1, manovra importante non solo per prendere il 4° posto ma anche difendere eventualmente il 5° da Hamilton, che stava arrivando alle loro spalle. A sorpresa però la Mercedes lascia inizialmente duellare George e Lewis per la quinta posizione, e questo favorisce il ritorno di Sainz alle loro spalle, con il ferrarista dotato delle gomme più fresche tra i tre. Hamilton riesce a farsi dare la posizione al giro 49, e nonostante Lewis accetti di concedere il Drs al compagno di squadra Sainz riesce a mettersi tra i due, piazzando il sorpasso al 50° dei 53 giri previsti.

Davanti però non cambia più niente, e questo significa vittoria per Max Verstappen e di conseguenza titolo Costruttori per la Red Bull, il sesto della loro storia. Sul podio le McLaren, con Norris 2° e Piastri 3°, quindi Leclerc, Hamilton, Sainz, Russell, Alonso, Gasly e Ocon.

L'ordine d'arrivo

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