GP Giappone, l'analisi a caldo: Red Bull imbattibile, ma è una bella Ferrari

GP Giappone, l'analisi a caldo: Red Bull imbattibile, ma è una bella Ferrari© Getty Images

Niente da fare contro le imprendibili RB20, alla terza doppietta in quattro gare, ma un'ottima Ferrari si conferma seconda forza su una pista molto rappresentativa come Suzuka: battuto Norris diversificando le strategie tra i due piloti

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07.04.2024 ( Aggiornata il 07.04.2024 09:16 )

E' un GP Giappone che certifica la supremazia della Red Bull, tornata a dominare su una pista molto indicativa per le prestazioni delle monoposto. Fanno tre doppiette in quattro gare per la RB20, davanti con Verstappen e Perez, ma al tempo stesso la domenica di Suzuka certifica il buono stato di forma della Ferrari, al 3° e 4° posto rispettivamente con Sainz e Leclerc seppur con due strategie differenti.

A Suzuka vige la legge Red Bull

Le certezze della domenica giapponese sono state due: la prima è che la Red Bull non ha più il vantaggio dello scorso anno, ma la seconda è che la RB20 è ancora chiaramente davanti, motivo per cui gli altri hanno ancora da lavorare per prendere i campioni in carica. Su un tracciato molto importante da un punto di vista tecnico e per questo molto indicativo, Verstappen ha di nuovo dominato ed anche Perez è risultato imprendibile per chiunque, cosa che non si era verificata a Suzuka 2023: un segnale che la RB20 è probabilmente più guidabile rispetto alla RB19 di fine 2023, seppur senza i "picchi" prestazionali della precedente monoposto. In definitiva, dopo Melbourne la Red Bull ha ristabilito la sua legge confermandosi, come da previsione, assolutamente come la macchina da battere. Il giro veloce sparato nel finale da Verstappen, poi, fa pensare ad un margine di prestazione tenuta in tasca dalla Red Bull per migliorare la gestione delle gomme.

Caldo: dilemma gomme

Al momento della partenza il sole di Suzuka aveva portato l'aria fino a 22° C ma soprattutto l'asfalto fino ai 40° C, la temperatura più alta del weekend. Nonostante ciò, ben 8 piloti avevano scelto di avviarsi con la soft: Alonso, Hulkenberg, Bottas, Albon, Ocon, Stroll, Gasly e Sargeant. Il botto in avvio tra Ricciardo e Albon, con conseguente bandiera rossa, ha riproposto il dilemma gomme per la partenza, ed anche in questo caso c'è stata grande variabilità strategica: 7 piloti su gomma media (le due Red Bull, le due McLaren, le due Ferrari e Magnussen), 6 piloti su gomma morbida (le due Aston Martin, Tsunoda, Hulkenberg e le due Stake-Sauber) ed altri 5 su gomma dura (le due Mercedes, le due Alpine e Sargeant).

Gli azzardi di Leclerc e le Mercedes

In questo contesto di variabilità strategica anche la gara ovviamente si è svolta su binari differenti per i piloti, con scelte differenti a livello tattico. Chi ha azzardato molto, ed è stato ripagato, è stato Leclerc: magistrale il primo stint di Charles con gomma media, un run esteso addirittura fino a metà gara (giro 26 di 53, anzi di 51 considerando la corsa accorciata di due giri per la bandiera rossa in avvio) e che gli ha permesso di tornare in ballo per il podio.

L'azzardo lo ha tentato anche la Mercedes, che con la bandiera rossa in apertura di gara ha tentato la carta della singola sosta con l'utilizzo di due set di hard: la scelta non ha pagato con una W15 che non si è potuta permettere una strategia tanto ardita, tanto che il team è tornato sui suoi passi con un ultimo stint con gomma media sia con Russell che con Hamilton.

Ferrari ok con due strategie, McLaren perde il podio?

La buona notizia per la Ferrari è stata la certezza di essere ancora una volta seconda forza su una pista dove la McLaren era grande attesa. La SF-24 è andata molto bene su ogni mescola utilizzata ed in ogni stint, funzionando con due strategie differenti: Sainz ha massimizzato le due soste mentre Leclerc ha gestito alla perfezione una gara con una sola sosta, ed i due sono arrivati a giocarsi il podio ma soprattutto a battere Norris, che scattava dalla terza posizione. Un'ottima domenica da questo punto di vista per il Cavallino Rampante, sempre più certo di aver fatto un grande passo in avanti rispetto al 2023.

Forse era lecito aspettarsi qualcosa di più dalla McLaren: il team di Woking è apparso sin troppo preoccupato dalla gestione delle gomme, con soste anticipate e qualche scelta forse rivedibile. Dato il tempo perso nel traffico, il team ha tolto a Lando la possibilità di competere per il podio con le Ferrari, fermo restando che la SF-24 di Suzuka in gara si è dimostrata più competitiva della MCL38. Non una grande notizia per Woking, che sperava di centrare il podio in Giappone.

L'ordine d'arrivo


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