Ci vediamo da Mario: Vettel lasci stare Mattarella e vada in bici a Singapore

Ci vediamo da Mario: Vettel lasci stare Mattarella e vada in bici a Singapore

Sincero? Secondo me Sebastian Vettel negli ultimi tempi s’è infervorato delle istanze radical chic in imbarazzante ritardo, così come i russi scoprirono tardi la Disco Music e Pupo

13.09.2022 16:15

In un GP monzese tronco di finale agonistico e privo di colpi d’ala, ci ha pensato Sebastian Vettel a mettere a segno una demi volée che manco a Wimbledon. Come già ampiamente noto, a fine corsa il pilota tedesco, parlando col sito inglese Racefan.net, ha infatti dichiarato: "Da quanto ho saputo, il presidente della Repubblica Mattarella avrebbe insistito per vedere il volo delle Frecce Tricolori che si sono esibite, insieme all’aereo civile Airbus A350 di Ita Airways, all’inizio della competizione. Mattarella ha quasi cent’anni quindi è probabile che faccia fatica a lasciar perdere questo tipo di cose legate all’ego. Ci avevano promesso che i sorvoli sarebbero finiti, ma sembra che il Presidente abbia cambiato idea e la F1 si sia arresa nonostante i tabelloni intorno alla pista su determinati obiettivi legati a rendere il mondo un posto migliore. L’obiettivo della F.1 è infatti ridurre a zero le emissioni di carbonio entro il 2030, il sorvolo è allora in contrasto". Il quattro volte campione del mondo ha concluso così la sua accusa: "Se hai un obiettivo, non dovresti trascurare il fatto che non lo raggiungerai, dovresti attenerti alla parola che hai pronunciato. Ma il tempo lo dirà".

Geronimo La Russa, presidente dell’ACI di Milano, è stato il più lesto e anche il più calibrato a commentare: "Mi hanno sempre insegnato che il Presidente della Repubblica si ascolta e non si commenta. Soprattutto se sei ospite di un Paese straniero. Sebastian Vettel farebbe bene a chiedere scusa al Presidente Mattarella". Già che c’era, giorni prima, Seb aveva fatto una tirata niente male pure contro la Formula E, la categoria tutta elettrica, dicendo: "Non voglio metterci la faccia su un progetto del quale non resto convinto. Non vedo il senso dietro questa categoria. La tecnologia delle batterie che viene sostenuta e sviluppata non ha nulla a che vedere con la tecnologia di una normale auto di un comune cittadino. Non è utile per il nostro ambiente se le batterie o gli accumulatori non sono ricaricati con energie rinnovabili ma combustibili fossili".

Sono ormai mesi e mesi che Sebastian Vettel delizia l’uditorio delle corse con tirate ambientaliste e predicozzi i quali messi in bocca a Greta Thunberg possono avere anche senso profondo, ma pronunciati da lui hanno un che di tragicomico. Tanto per cominciare, ma lo dico per scherzo e per sdrammatizzare, subito dopo gli aerei a fare più fumo a Monza è stato lui con la sua Aston Martin, in gara presto parcheggiata a motore (endotermico e inquinante, ovvio) rotto. Ma fin qui si far per sorridere, questi altri punti, invece, sono piuttosto seri.

Punto primo, Sebastian Vettel percepisce 12 milioni 686.403,00 di euro all’anno, ovvero  un milione 057.200,25 euro al mese per correre con un auto a motore endotermico, dotata di motogeneratori sussidiari, che nel suo piccolo inquina assai anche quando non si rompe. Punto secondo, Sebastian Vettel medesimo, tedesco ma residente in Svizzera, scelta legittima ma presumibilmente legata a benefici non solo ambientali, per partecipare ai 22 Gran Premi della sua ultima stagione di competizioni non si sposta mica con l’aquilone, ma prende tanti di quegli aerei che, sommati a quelli della sua trentennale carriera, avranno inquinato e inquinano quanto un termovalorizzatore qualasiasi. Punto terzo, quando era pilota di punta e ambasciatore Red Bull, Sebastian Vettel ha volato tutto felice (e altrettanto, anzi, ben più stipendiato) a scopo promozionale sugli aerei della pattuglia acrobatica dell’Energy Drink più famoso del mondo, facendo perfino una comparsata nella Red Bull Air race, quando il problema ambientale era già di strettissima e scottante attualità da decenni, ma al tempo, evidentemente, lui le intemerate alla Greta ancora non le prendeva in considerazione.

Sincero? Secondo me Sebastian Vettel negli ultimi tempi s’è infervorato delle istanze radical chic in imbarazzante ritardo, così come i russi scoprirono tardi la Disco Music e Pupo. Perdendo - e qui torno a riferirmi a Vettel -, una dopo l’altra delle preziose occasioni per tacere. E vi saluto arrivando al punto quarto: se davvero Sebastian vuol dare coerenza assoluta alla personale linea purista e ultraintransigente, applichi a se stesso tali dettami rigorosissimi e si rechi in bici al prossimo GP, previsto il prossimo 2 ottobre a Singapore.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi