GP Singapore: i 5 temi del fine settimana

GP Singapore: i 5 temi del fine settimana© Getty Images,

La cronaca della bella battaglia in pista è offuscata dalle vicende giudiziarie, sia per quanto riguarda le ombre sul budget cap sia per le tardive decisioni riguardo alla gestione del regime di safety car da parte di Perez, con Checo comunque meritevole vincitore

03.10.2022 ( Aggiornata il 03.10.2022 11:35 )

Poker messicano

Ormai, visto che le battute maligne si sprecano, dopo quelle sulle calcolatrici rotte in casa Red Bull per il budget cap, nella tarda notte di Singapore si sghignazzava sul fatto che la mossa migliore della sua gara Sergio Perez l'avesse fatta dopo il podio, quando ha “convinto” i commissari sulle “difficoltà” di mantenere la giusta distanza dalla safety car, nell'episodio che gli è costato la multa ma che gli ha salvato la vittoria.

E' un'ironia spicciola che però Checo non merita. Condotta in regime di safety car a parte, ha fatto una signora gara ed ha meritato la vittoria. E questo sin dal via, quando è stato lesto a sfruttare la traiettoria non gommata, e di conseguenza meno critica a livello di aderenza, per portarsi davanti a Leclerc. Fateci caso: chi tra le prime file partiva nelle posizioni pari (Perez, Sainz, Norris) ha passato chi partiva una casella davanti, in quelle dispari (Leclerc, Hamilton, Alonso). Storia già vista, e che vede sfavoriti quelli che partono sul lato “pulito” (lo sarebbe senza pioggia) quando piove: l'acqua, sulla superficie gommata, crea una patina leggermente differente rispetto agli altri tratti di pista, rendendo paradossalmente più penalizzante partire dal lato che con l'asciutto sarebbe quello giusto. Questo non toglie un grammo dai meriti di Sergio Perez, che ha fatto tutto quello che doveva fare. Lo aveva già detto, sabato, appena sceso dalla macchina: “La prima curva sarà una bella occasione per attaccare Charles”. E lui lo ha fatto, forse per una volta alleggerito dalla pressione di Verstappen, indietro per colpe non sue.

Se di rinascita si tratta, lo dirà il tempo. Di sicuro, Singapore per Checo potrà essere un toccasana. Si era perso dopo Monaco, la prima vittoria stagionale, potrebbe ritrovarsi dopo il Marina Bay, la seconda. Questo ritorno prepotente dopo la miseria di tre podi in nove gare (quelle tra il Principato e Singapore) è stato aiutato da un insieme di fattori: l'utilizzo di un assetto particolare come a Monaco (dove, proprio come a Singapore, si punta a stabilizzare il posteriore per trovare trazione), una gara pazza, probabilmente l'assenza di Verstappen nei suoi paraggi. Quella di venerdì non era stata una grande giornata per Checo, ma al sabato era riuscito a sfiorare la pole, segno che aveva trovato la quadra; questa l'ha mantenuto alla domenica, dove per la prima volta in carriera ha condotto la gara dal primo all'ultimo giro. Ha rischiato parecchio in due circostanze, con quei bloccaggi mentre Leclerc lo braccava, ma di fatto bastava uscire forte da curva 5 per assicurarsi il vantaggio necessario per restare davanti a curva 7. Mica facile, soprattutto con la pressione costante di Charles.

Perez invece ce l'ha fatta e solo le prossime gare potranno dire se sia riuscito a mettersi definitivamente alle spalle il periodo buio del suo campionato. Ritrovare la vittoria a tre gare dall'appuntamento in Messico è un buon modo per incendiare il suo pubblico, che sogna il successo di un pilota di casa sin dai tempi dei Rodriguez; chissà se Sergio, il messicano più vincente della storia con le sue quattro vittorie, non possa abbattere definitivamente il tabù.

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