La Ferrari e la legge del vorrei, ma non posso

La Ferrari e la legge del vorrei, ma non posso© Getty Images

SF-23 sempre più a singhiozzo, non capisce le gomme e la confusione emerge dagli scambi via radio. Risultato: al Montmelò si è intricata la matassa

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Fulvio Solms

08.06.2023 12:30

Sono almeno due mesi che la Ferrari ha puntato il suo spillone rosso sul mappamondo in corrispondenza del Montmelò. Sapete il famoso discorso della galleria del vento a cielo aperto: lì il pilota non conta come a Imola e dunque il grande corpo delle modifiche in arrivo era stato riservato alla pista più sincera. Obiettivo: dare costanza di rendimento in gara alla SF-23 e ripartire con nuove certezze e nuove idee verso un futuro migliore, indirizzando anche il progetto del 2024, già partito.

Il Gran Premio di Spagna è stato invece per la Ferrari il festival del vorrei ma non posso, anzi del vorrei ma non passo: nel senso del passo di gara che lo insegui sempre e non lo ottieni mai, come Achille con la tartaruga, e del sorpasso, articolo che il so- lo Leclerc in casa Ferrari ha potuto praticare, ma a scapito di avversari non irresistibili (non fa testo che Sainz sia stato in testa di qualche centimetro e per pochi metri, nella prima curva al via).

Il vorrei ma non passo vale anche per certi scambi via radio risultati piuttosto bizzarri.

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