        Il conto alla rovescia alla presentazione della Alpine A522, luned&igrave; 22 febbraio, &egrave; scandito da tre nuove nomine nella riorganizzazione generale del management. Se la fine del 2021 aveva segnato gli annunci delle figure in uscita, l'inizio di 2022 per Alpine &egrave; un'introduzione a chi subentra. Dal title sponsor BWT all'attesa nomina del nuovo team principal. Il nome di Otmar Szafnauer era prevedibile, dopo l'uscita dalla posizione occupata in Aston Martin. Va a dirigere l'attivit&agrave; della scuderia in pista, oltre a ricoprire l'incarico nel board della dirigenza Alpine.&nbsp; Da titolo entro 5 anni "Sono entusiasta di unirmi ad Alpine e pronto a lavorare con tutti per centrare la nostra sfida: portare il team a essere in lotta per il campionato entro le prossime 100 gare. Adesso la mia attenzione &egrave; focalizzata sul preparare l'avvio di stagione in Bahrain ed essendo uno dei tre costruttori auto in grigia, Alpine &egrave; assolutamente attrezzata per centrare le sue ambizioni", dice Szafnauer. Entro 5 anni Alpine dovr&agrave; competere per il titolo, un lasso di tempo a cavallo tra due ere tecnologiche relative alla power unit. Fronte quest'ultimo dove si concentra la seconda novit&agrave; introdotta dal marchio del Gruppo Renault. Famin l'ex Peugeot A Viry Chatillon il nuovo direttore esecutivo responsabile dello sviluppo della power unit &egrave; Bruno Famin. Un passato nelle corse legato a Peugeot, tanto endurance e programmi da corsa ulteriori. Il pi&ugrave; recente incarico &egrave; stato il ruolo di segretario generale FIA vicario per lo sport. LEGGI ANCHE - FIA, fuori Masi: direzione gara, una poltrona per due con il VAR "E' fantastico tornare nel pieno della competizione ed &egrave; ancor pi&ugrave; straordinario farlo con Alpine, con tali ambizioni e capacit&agrave; ingegneristiche uniche. Viry Chatillon &egrave; tra le pi&ugrave; grandi strutture presso le quali uno pu&ograve; sognare di lavorare. Non vedo l'ora di unirmi ai suoi straordinari talenti e lavorare a stretto contatto con le squadre a Enstone, Dieppe, Les Ulis e Boulogne-Billancourt", commenta Famin, che avr&agrave; al pari di Szafnauer un posto nel comitato direzionale. Brivio per l'espansione dell'attivit&agrave; corse Non &egrave; nuovo il nome di Davide Brivio, bens&igrave; le mansioni. &Egrave; nominato direttore dei progetti di espansione nelle corse. Curer&agrave; l'attivit&agrave; Alpine sull'intero arco di categorie nelle quali &egrave; presente il marchio, seguir&agrave; lo sviluppo dei talenti e valuter&agrave; l'espansione in nuove categorie.&nbsp; "La banda di racer che &egrave; in Alpine &egrave; cruciale per le prestazioni di lungo periodo e sono entusiasta di poter contribuire all'ambizione di definire una nuova cultura nelle corse, che sia responsabile e inclusiva", dice Brivio. "La Formula 1 &egrave; il programma ammiraglia ma dobbiamo sviluppare le nostre ambizioni anche in nuovi territori e sono pronto a supportare Laurent".&nbsp;       

La riorganizzazione avviata da Laurent Rossi e Luca de Meo giunge al punto (previsto) dell'annuncio del nuovo team principal. Mansioni diverse per Davide Brivio, torna alle corse Bruno Famin, ex Peugeot&nbsp;

Alpine annuncia Szafnauer team principal, arriva anche Famin

        Dai successi della MotoGP con la Yamaha e la Suzuki al nuovo capitolo in Formula 1 con la Renault-Alpine. Davide Brivio pi&ugrave; che team manager &egrave; un costruttore di scommesse vinte: non tutti al suo posto avrebbero accettato di mettersi cos&igrave; tanto in gioco, lasciando le due ruote da Campione del Mondo dopo la vittoria di Mir nel Mondiale 2020. Calmo ma deciso su ogni scelta, con lui l'Alpine punta al bersaglio grosso negli anni a venire. E questo 2021 ha iniziato gi&agrave; a regalare qualche piccola ma bellissima gemma: la prima vittoria in carriera di Ocon nel GP di Ungheria, il terzo posto di Alonso nel GP del Qatar e il quinto piazzamento per il secondo anno di fila del team nel Mondiale Costruttori.&nbsp; La fiducia di De Meo Un mondo diverso, quello delle quattro ruote, per il manager brianzolo nato vicino all'Autodromo di Monza e che per&ograve; ha sempre preferito le moto. Lo spazio e il tempo per crescere e fare bene in Alpine c'&egrave; come conferma l'amministratore delegato della Renault, Luca De Meo che rinnova la fiducia data a Brivio: "Davide &egrave; una persona con molte qualit&agrave; umane di cui avevamo bisogno. Ha una grande sensibilit&agrave; nello sviluppare il talento dei piloti e delle figure giovani all&rsquo;interno del team. Deve decidere se restare o meno ma ha tutti gli strumenti a disposizione per continuare il proprio percorso in F1 in Alpine". Voci sul futuro "E' stata una stagione positiva - ha commentato - Abbiamo raggiunto il quinto posto nel Costruttori, che era l'obiettivo che ci eravamo prefissati all'inizio. Nella seconda parte di stagione abbiamo fatto una bella lotta con l'AlphaTauri, ma devo dire che la vittoria di Ocon e l'aver riportato sul podio Alonso sono state delle belle soddisfazioni". Piloti che, con il loro lavoro stanno contribuendo a far crescere la squadra: "Sono l'esempio di come si lavora in team - ha detto Davide - Perch&eacute; si aiutano e hanno un continuo dialogo, si aiutano e si scambiano i dati". Per il resto dell'intervista, guarda il video qui sotto!   Alpine all'italiana con De Meo&amp;Brivio!       

L'ex team manager della MotoGP ospite speciale della cerimonia dei Caschi D'Oro e Volanti ACI nell'Automobile Club di Milano

Caschi d'Oro 2021, Davide Brivio: "Alonso e Ocon sono un esempio"

Caschi d'Oro 2021, Davide Brivio

        Il grande assente &egrave; il convalescente Fernando Alonso, ma sulla presentazione del team Alpine la curiosit&agrave; &egrave; sempre rimasta alta per il carico di novit&agrave; mostrato per il 2021. Pi&ugrave; lato muretto che per tema monoposto. E&rsquo; stato il giorno, infatti, di Davide Brivio, l&rsquo;italiano scelto dal CEO Renault Luca De Meo per occupare la casella di Racing Director. Un alieno arrivato dalla MotoGP alla F1, ma con alle spalle un curriculum da vincente tra Yamaha e Suzuki, che non vede l&rsquo;ora di dimostrare come le categorie al top di due e quattro ruote non siano poi tanto diverse e i due mondi possono imparare tanto l&rsquo;uno dalle metodologie di lavoro e di organizzazione dell&rsquo;altro.  MotoGP e F1, differenze e punti di contatto Durante la presentazione del team, Brivio &egrave; apparso determinato, ma al tempo stesso umile e consapevole delle difficolt&agrave; che il salto compiuto porta: &ldquo;Passare dalla MotoGP alla F1 non &egrave; facile - Ha raccontato - La F1 &egrave; pi&ugrave; grande e complessa, ci sono pi&ugrave; parametri da tenere conto. L&rsquo;aerodinamica, per esempio, &egrave; un aspetto assente sulle moto che qui &egrave; preponderante, senza parlare di tutto il lavoro di messa a punto. Ma, come dicevo, sono aspetti tecnici, dei quali se ne occupano gli ingeneri. Dal punto di vista umano, gestire i rapporti con le persone, coordinare tecnici, parlare con i piloti&hellip; Insomma, quando si tratta di motivare il team si trovano parecchi punti di contatto a unire i due mondi. Da parte mia, entro qui in punta di piedi, con la massima umilt&agrave;, ma pronto per dare il mio contributo alla squadra&rdquo;. La gestione dei piloti Il primo contributo sar&agrave; quello di curare il rapporto tra Alonso e Ocon. Lo spagnolo vuole dare risposte in pista a chi non lo ritiene pi&ugrave; adatto a competere ad alti livelli in F1, soprattutto dopo 3 anni lontani dalle monoposto, mentre il francese ha voglia di confermare la crescita vista nel 2020 e di far vedere di essere all&rsquo;altezza di un due volte campione del mondo. Vecchio leone contro un giovane affamato, c&rsquo;&egrave; materiale potenzialmente esplosivo&hellip; Non per chi ha gestito dualismi come Biaggi e Checa o Rossi e Lorenzo. &ldquo;Non sono preoccupato - conferma Brivio - dalla gestione di Fernando ed Esteban, non vedo due personalit&agrave; conflittuali, anzi per me sono due situazioni compatibili. Nando &egrave; motivato, concentrato per ottenere sempre il massimo. Ocon ha finito l&rsquo;anno in crescendo e si avvale dell&rsquo;esperienza in pi&ugrave; che ha, rispetto ad Alonso, con la macchina e con il team. Il confronto tra i due li stimoler&agrave; e la squadra trarr&agrave; solo vantaggio dalle loro prestazioni&rdquo;. Obiettivi della scuderia Alpine Poi, Davide, ha rassicurato sulle condizioni di Alonso, ancora alle prese con i postumi dall&rsquo;incidente in bici durante l&rsquo;allenamento: &ldquo;Nando sta bene, si &egrave; ripreso e ha partecipato anche una riunione tecnica. La sua motivazione lo ha portato a superare molto velocemente l&rsquo;incidente. Non ho dubbi che lo troveremo in Bahrain al 100%&rdquo;. In chiusura, gli obiettivi: &ldquo;Questo &egrave; un anno di transizione, che affrontiamo con una vettura evoluzione di quella 2020, e che porter&agrave; gran parte degli sforzi monoposto completamente nuova da allestire per il 2022. Dobbiamo procedere per gradi. Il team viene da 3 podi e da qui iniziamo. Lottiamo per essere stabilente nelle posizioni di vertice, per crescere sempre pi&ugrave; fino a diventare competitivi per puntare al Mondiale&rdquo;.        

Il Racing Director venuto dalla MotoGP si presenta: ecco le parole di Davide Brivio da manager Alpine

Alpine, Brivio: "Tra MotoGP e F1 ci sono punti di contatto"

        Non si pu&ograve; neanche essere sfiorati dal dubbio. Il debutto di Mick Schumacher in F.1 &egrave; uno dei capitoli pi&ugrave; belli che si prepara a raccontare la storia del motorsport targato 2021. Lo sbarco del ventunenne di FDA nel magico mondo dei Gp si porta in dote un cognome mitico e ingombrante, un brivido e una forte emozione. Avr&agrave; tutti i riflettori puntati addosso il ragazzino che, a suon di risultati e con una crescita costante, s&rsquo;&egrave; ricavato un posto su quella stessa griglia dove il padre ha costruito una leggenda, partendo dal basso e ogni volta superando l&rsquo;asticella delle prestazioni, una parabola ascendente per una carriera che adesso entra davvero nel vivo. La nuova puntata di Sterzi a Parte Steiner prepara il futuro Dei suoi primi passi in F.1, di quello che sar&agrave; il suo percorso di crescita ne abbiamo parlato con Gunther Steiner, il team principal della Haas che terr&agrave; a battesimo Schumi jr. In F.1. "Per me &egrave; sopratutto un onore", racconta l&rsquo;altoatesino che si prepara a vivere la sesta stagione sulla tolda della squadra americana, uscita dal 2020 con prestazioni al minimo storico, scampata la grande paura dell&rsquo;incidente che ha visto protagonista Romain Grosjean. Da quelle fiamme che hanno tenuto tutti col fiato sospeso, il team statunitense, come la Fenice, si prepara a rinascere dopo quell&rsquo;incubo di fuoco. "Vogliamo crescere nel 2021 ma il nostro vero obiettivo &egrave; il 2022", sottolinea Steiner. Con una line-up rinnovata e una squadra rinforzata, la Haas punta a risalire la china crescendo insieme a Mick. La collaborazione della squadra a stelle&amp;strisce con Maranello si &egrave; fatta ancora pi&ugrave; stringente. Con Simone Resta ci sar&agrave; anche un&rsquo;altra ventina di tecnici in arrivo dalla Ferrari. Sono gli effetti del nuovo budget cap che ha ridato nuovi impulsi alla squadra diret- ta da Steiner ma ha anche imposto di ridurre gli organici. E c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave; visto che Haas avr&agrave; anche un&rsquo;antenna tecnologica proprio a Maranello, dove il personale del Cavallino distaccato alla Haas e uomini della Dallara, storico partner della squadra, lavoreranno alla monoposto 2022. Una bella iniezione di uomini dentro a una squadra che ha rischiato grosso ma che ora riparte con un progetto di crescita a 360 gradi. Con un cavallino di razza che si chiama Mick Schumacher. Brivio, dalla MotoGP alla F1 Intanto mentre la definizione del Mondiale di F.1 2021 &egrave; inevitabilmente un cantiere aper-o, a movimentare due mondi (quello di Gp e della MotoGP) &egrave; arrivato il passaggio di Davide Brivio dalla Suzuki, fresca campione del mondo, in Alpine in F.1: "Mi si &egrave; presentata all&rsquo;improvviso una nuova sfida e un&rsquo;opportunit&agrave; professionale e alla fine ho deciso di prenderla. &Egrave; stata una decisione difficile", ha raccontato il manager monzese. Il suo passaggio in Alpine &egrave; stato propgettato dall&rsquo;amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, che si sta impegnando a fondo per rinvigorire i nume- rosi marchi della casa automobilistica francese. De Meo e Brivio si sono conosciuti nel team Yamaha MotoGP, del quale Brivio &egrave; stato team manager dal 2002 al 2010. Nelle pagine che seguono troverete uno strepitoso ritratto che su Brivio ha scritto l&rsquo;ex direttore di Motosprint Enrico Borghi, per 27 anni inviato del nostro settimanale cugino. Esce fuori un sognatore che non si pone limiti: il mondo delle quattro ruote scoprir&agrave; un grandissimo personaggio. Nel frattempo vi regaliamo anche un piccolo aneddoto sulla passione corsaiola del nuovo manager di Alpine F.1. S&igrave;, perch&eacute; c&rsquo;&egrave; anche una bella fetta di traversi nella storia professionale e personale di Davide Brivio, che da anni segue la carriera di Giandomenico Basso e che s&rsquo;&egrave; concesso pure qualche bella esperienza come navigatore: "Ho conosciuto Davide a Monza nel 2006 &ndash; ricorda il pluricampione di Cavaso Del Tomba &ndash; e gli ho subito chiesto se potesse darmi una mano. Da allora mi assiste e tuttora ci confrontiamo su tante decisioni chiave della mia attivit&agrave;. Per me &egrave; un importante punto di riferimento, Brivio &egrave; innanzitutto un amico e soprattutto un grandissimo appassionato di rally".  Un appassionato molto competente, che spesso in passato ha seguito il suo pilota direttamente sui campi di gara, sia ai tempi dell&rsquo;Abarth sia pi&ugrave; tardi quando Basso ha corso e vinto con la Brc. Ma Brivio vanta anche 17 gare come navigatore e non solo al Rally di Monza, a fianco del fratello Roberto: per lui anche esperienze all&rsquo;Adriatico con Graziano Rossi e alla Ronde Citt&agrave; dei Mille con Michele Gregis.       

In Haas il 2021 &egrave; l'inizio di una stagione che guarda pi&ugrave; al futuro che al presente, con la line-up verde formata da Mick Schumacher e Mazepin e la truppa di tecnici provenienti dalla Ferrari per impostare il 2022. Di Brivio, prossimo manager Alpine, vi tracciamo un profilo inedito...&nbsp;&nbsp;

L'editoriale del direttore: Brivio, da “naviga” a timoniere Alpine

        Una delle sfide pi&ugrave; grandi per Davide Brivio sar&agrave; quello di conoscere il pi&ugrave; rapidamente possibile il mondo della Formula 1. L'uomo nuovo della Alpine, che ha una lunga militanza nel Motomondiale, &egrave; praticamente a digiuno in fatto di F1, e questo potrebbe essere, almeno inizialmente, un ostacolo, soprattutto per quanto riguarda la "politica". Secondo Flavio Briatore per&ograve;, questo non sar&agrave; un problema. Davide Brivio: chi &egrave; l'uomo al timone della Alpine che ha lasciato la MotoGP per la F1 Dall'inesperienza ai 7 mondiali L'ex team principal di Benetton e Renault infatti alla Gazzetta dello Sport ha fatto un parallelo tra se stesso e Brivio per quanto riguarda la F1: "Anche io ne ero a digiuno quando ci sono arrivato. Non avevo mai visto nemmeno una gara, poi per&ograve; ho vinto sette titoli (4 Piloti, due a testa con Schumi ed Alonso, e 3 Costruttori, uno con la Benetton e due con la Renault, ndr). Dunque non credo ci sia da aggiungere altro e auguro a Brivio di fare altrettanto. Di certo se la Renault lo ha scelto ci saranno molte buone ragioni, per cui sono sicuro che l'inesperienza non sar&agrave; un problema. Alla fine si tratta di gestire uomini, in pochi mesi capir&agrave; tutto quello che &egrave; necessario fare". Dakar 2021, Sainz critico: "Da raid a gimkana" Alonso e la macchina Anche sul fronte dei rapporti e delle relazioni, secondo Briatore Davide Brivio non non dovr&agrave; preoccuparsi: "Non sar&agrave; un problema nemmeno quello. Per me non lo &egrave; mai stato. Brivio arriva in un team in crescita, avr&agrave; un pilota eccezionale come Fernando Alonso ed alla fine quel che importa &egrave; la performance. &Egrave; avere una macchina che vada forte". F1 2021, Lawrence Stroll conferma: "Australia rinviata, partenza dal Bahrain"       

L'ex team principal di Benetton e Renault ha spiegato che secondo lui l'inesperienza di Davide Brivio in fatto di F1 non sar&agrave; un problema

Briatore promuove Brivio: "Anche io ero a digiuno di F1, poi ho vinto 7 mondiali"

        Tra le due ruote, c'&egrave; da scommetterci, lascer&agrave; pi&ugrave; di un pezzo di cuore. Ma le sirene della Formula 1 hanno raggiunto anche lui, Davide Brivio, l'uomo del momento. Il suo passaggio dalla Suzuki MotoGP a CEO di Alpine ha scosso i due ambienti, sia quello del Motomondiale che quello della F1. &ldquo;All'improvviso mi &egrave; arrivata una nuova sfida professionale e un'opportunit&agrave; e alla fine ho deciso di coglierla. &Egrave; stata una decisione difficile&rdquo;. Lasciare da Campione del Mondo dopo aver trionfato lo scorso anno grazie a Joan Mir, non &egrave; affatto facile, racconta l&rsquo;italiano spiegando il suo addio alla MotoGP: &ldquo;Non sar&agrave; semplice lasciare questo favoloso gruppo di persone, con cui ho iniziato questo progetto quando la Suzuki &egrave; rientrata nel campionato nel 2013. Ma ora sento molto la motivazione per questa nuova sfida". Lawrenze Stroll: niente Australia, partenza in Bahrain Come Rivola, ma al contrario Inevitabile che sia questa la notizia pi&ugrave; chiacchierata di questi giorni, un fulmine a ciel sereno a risvegliarci dal torpore del freddo invernale. Poche volte si sono visti passaggi cos&igrave; delicati e tra ruoli di questa importanza per uno che va dalla MotoGP alla Formula 1, e questo rende ancora pi&ugrave; coraggiosa la scelta di Davide Brivio. Una decisione presa con difficolt&agrave;, come &egrave; giusto che sia, per una persona che con la Suzuki nel 2020 ha vissuto un sogno. Per integrarsi nel nuovo mondo, non &egrave; da detto non scambier&agrave; qualche telefonata con Massimo Rivola, il quale nel 2019 ha fatto il percorso inverso, lasciando la Ferrari per passare al timone dell'Aprilia. IMSA, ufficiale: Robert Kubica al via della 24 Ore di Daytona Dalle 2 alle 4 ruote Luca De Meo, che lo ha conosciuto anni fa, di Brivio ha sempre avuto una stima enorme. Tanto grande da affidargli il "sogno" transalpino della Alpine, pronta a rilevare, almeno nel nome, la Renault. Lavorare in F1 sar&agrave; diverso dal farlo nel Motomondiale: l&agrave; nelle due ruote, Brivio era ormai uno dei pi&ugrave; esperti di quel mondo, dopo averci speso una vita. Con il Circus delle quattro ruote cercher&agrave; di adattarsi il prima possibile, e non c'&egrave; motivo per cui non possa farlo. Calmo ma deciso su ogni scelta, con lui l'Alpine punta al bersaglio grosso negli anni a venire. Dakar 2021: cronaca e tempi della 5&deg; tappa Quella proposta alla Gilera Per uno nato a Galgiana, frazione di Casatenovo in provincia di Lecco, ad una decina di chilometri dal circuito di Monza, le auto parevano l'indirizzo naturale. Ed invece il giovane Brivio era uno che ammirava di pi&ugrave; le moto, con idee molto chiare: nonostante gli studi di ragioneria, a 15 anni aveva gi&agrave; scritto alla Gilera per lavorare con loro nella squadra cross, dicendosi disposto a lavorare pure gratis. Sintomo di una passione divenuta un lavoro e cominciata da aspirante giornalista, primo modo di avvicinarsi davvero alle corse. Sterzi a parte: la regola pi&ugrave; bella della F1 2021 &egrave; Fernando Alonso La trattativa con Valentino Di Brivio e per Brivio parlano soprattutto i risultati, senza bisogno che spieghi lui. In Superbike, nel 2000, stava per vincere il titolo con la Yamaha, se solo un controllo antidoping non avesse fermato un Noriyuki Haga risultato positivo. Con la Yamaha, dopo un inizio difficile, ha vissuto giorni felicissimi, mostrando quelle doti da team manager che lo hanno fatto apprezzare. E' stato lui l'artefice dei successi di Iwata una volta passato alla MotoGP, per il semplice motivo di aver portato in squadra Valentino Rossi, costruendo attorno a lui un team vincente. Erano gli anni del dominio Honda con Valentino, mentre la Yamaha, in soldoni, arrancava. L'idea di far firmare Rossi appariva folle, invece il fiuto del manager brianzolo non sbagli&ograve;: Brivio si tuff&ograve; a capofitto in quello spiraglio aperto nell'orgoglio di Valentino, uno che ormai a vincere a ripetizione si era annoiato. Il pesarese aveva bisogno di una nuova sfida e Davide gliela offr&igrave; su un piatto d'argento. Le trattative partirono ad Ibiza, con Vale in vacanza col fido Alessio "Uccio" Salucci, e proseguirono clandestinamente di notte, nel paddock delle due ruote. La trattativa and&ograve; in porto e cambi&ograve; la carriera di entrambi. Brown ed il 2021 McLaren: il piazzamento conta, il gap di pi&ugrave; Le vittorie Con Valentino furono anni felici: vittoria del mondiale nel 2004, nel 2005, nel 2008 e nel 2009. Inevitabile, per Davide, seguire Rossi nel sogno Ducati. Non and&ograve; bene, e quindi fu lui, Davide ad essere stimolato da altre sfide, quella della Suzuki. Un lavoro diverso rispetto alla Yamaha: allora serviva ricostruire un team allo sbando, con la casa di Hamamatsu invece serviva costruire una squadra tutta nuova, dalle basi. "Sono partito da un foglio bianco, non c'era neanche una cassetta degli attrezzi", ricorda. E fu cos&igrave; che la Suzuki si present&ograve; ai nastri di partenza per il mondiale 2015 con una coppia complementare: da una parte un pilota gi&agrave; esperto come Aleix Espargaro, buono per affrontare lo sviluppo della GSX-RR, dall'altra un giovane di talento come Maverick Vinales, che ripagher&agrave; la fiducia con il successo di Silverstone 2016. Un intoppo con Iannone, ma altre due intuizioni con Alex Rins e Joan Mir, fino al titolo Piloti ed a squadre del 2020. Mazepin: "Mai stati amici con Mick, non m'importa del cognome" Il futuro Difficile, difficilissimo lasciare una squadra che era diventata una famiglia (letteralmente: in Suzuki lavora anche suo fratello Roberto, che si occupa della logistica), ed un mondo diventato ormai una casa. Di tanto in tanto incrociava anche suo figlio Luca, coordinatore dello Sky Racing Team VR46. Ma la sfida era troppo allettante per dire no, anche per uno che ha fatto incetta di titoli nel Motomondiale. Una pagina bianca, una nuova storia. Una nuova missione. Il futuro di Davide Brivio, a 57 anni, &egrave; ancora tutto da scrivere.&nbsp; F1 2021, verso il ritorno del via alle 14       

Un uomo calmo ma deciso, con una serie lunghissima di successi nel Motomondiale, nel quale ha portato la Yamaha e la Suzuki a vincere, sbagliando raramente in fatto di piloti, Mir in primis