Gli eroismi del vecchio Nurburgring, i ricordi tristi di Zolder, l'inferno di Watkins Glen: dal 6 marzo in edicola 132 pagine di pura passione dedicata ai circuiti e alle gare che hanno fatto la storia del motorsport
Anche se molte volte davvero maledetta, la poesia di certe grandi corse mai dimenticate esonda in un nuovo numero di Autosprint Collection e tracima di una passione dura e pura che guarda al passato con la speranza che anche il futuro possa essere così travolgente. Potente. Come le pagine di questo volume speciale, 132 pagine, foto e storie davvero inedite uscite come una pozione magica dalla tastiera prolifica di Mario Donnini e dai ricordi di Arturo Merzario. Quasi due gemelli del gol con le emozioni. Ogni gara, una storia da raccontare e soprattutto da rileggere con gli occhi di chi adesso guarda al mondo delle corse e sa da dove proviene.
Le Grandi Corse mai dimenticate è da leggere tutte d’un fiato spaziando dalla Formula Uno, al Mondiale Rally attraversando a tavoletta anche Mondiale Marche e Grandi Salite. C’è l’inferno dei rail di Watkins Glen. L’Ostkurve della vecchia Hockenheim. La sicurezza precaria e il tifo alle stelle di Kyalami. Gli eroi della Nordschleife. I ricordi tristi di Zolder e le dune di Zandvoort. In totale sono 15 le piste ex F.1 prese in considerazione, due corse icona come Targa Florio e Mugello Stradale e una sui generis come il Giro d’Italia.
Il punto di partenza di questo speciale - davvero specialissimo - è piuttosto semplice. Anzi, sono due. Punto uno. Il panorama dei tracciati attualmente utilizzati nelle corse non è che sia molto entusiasmante. Perché sicurezza, razionalizzazione e tendenza alla semplificazione gestionale hanno creato un ampio ventaglio a livello mondiale di location prive di personalità, che fanno rimpiangere l’epica dei circuitoni di un tempo. Pericolosissimi ma leggendari. Sorta di lavagne su cui i piloti scrivevano trame più da favola che da corsa. E allora perché non coinvolgere il più prestigioso, amato e blasonato tra i nostri testimoni del tempo, per una descrizione evocativa, magicamente palpitante e magnetica, ma allo stesso tempo puntuale, precisa e autorevole, delle pistone che furono?
Ecco il punto due, che vanta un nome e un cognome: Merzario Arturo di anni 75. La sua partecipazione diretta, attiva e calda, a questa iniziativa editoriale è un segno d’immenso rispetto verso di lui e anche un regalo ai lettori di Autosprint, che considerano il comasco, oltre che ultimo degli stradisti veri, uno tra i campioni più celebrati e amati quanto a classe, estro, testa, cuore, capacità di pilotaggio e brutale sincerità. Il tutto non necessariamente in quest’ordine. Pilota, costruttore, maestro e vincitore al vecchio Nurburgring, alla Targa Florio, nelle due ultime edizioni del Mugello stradale e veterano della F.1, già uomo squadra amatissimo da Enzo Ferrari e del Mondiale Marche, al top in Ferrari e Alfa, con 11 trionfi iridati all’attivo, più il titolo del prestigiosissimo Euro 2000, Arturo Merzario rappresenta un immenso patrimonio umano e agonistico.
Un volume completo nel quale si parla anche di salite (con la Bologna-Raticosa) e ovviamente di rally con Safari e Sanremo, due tappe uniche che adesso brillano per la loro assenza nel giro iridato, dove i ricordi sono quelli di Miki Biasion che in queste due sfide ha corso e vinto. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
Link copiato