Il prossimo 29 aprile esce in edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection. Riprende la pubblicazione dei grandi numeri da collezione del settimanale da corsa.
Il n° 2 della stagione 2020 è davvero imperdibile perché si torna a parlare di Ayrton Senna, a sessanta anni dalla nascita. Come se fosse qui. Come se non se ne fosse mai andato, rapito dalla sorte.
Eppure il vero destino di Beco è quello di restare sospeso in un eterno limbo emozionale, oscillante tra immagini che vanno dalla giovinezza agonistica alla maturità, senza mai passare oltre.
Quasi a incarnare un pilota che poteva sembrare vulnerabile e allo stesso tempo la leggenda di un campione col passare degli anni sempre più immortale.
Perché l’Ayrton Senna del 2020 non è più quello del 1991, fresco del terzo mondiale vinto, o quello struggente che si calava nell’abitacolo della sua Williams, nel primo pomeriggio del giorno 1 maggio 1994.
L’Ayrton di oggi è un modello, un formidabile traino motivazionale, un simbolo forte di classe, resilienza, riscatto, determinazione e poesia.
Meno pilota, forse, e molto più uomo, personaggio e inno. Inno a solidarietà, dedizione, empatia, determinazione e capacità di comunicazione. Anche in questo sta la sua modernità, la sua veicolabilità, il suo mantenersi perfettamente spendibile in un mondo che nel frattempo è molto cambiato dal giorno delle sue ultime vittorie in pista.
Ma poco importa, perché Beco resta non solo un campione, ma profeta dello Sport. Uno che fa e dice cose che restano. Un Uomo che affronta tutto e tutti senza essere mai banale o insincero, dicendo sempre ciò che pensa e pensando puntualmente e attentamente prima di dire o manifestare il suo pensiero.
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