Autosprint

131 Abarth, favola italiana

Il numero di Autosprint Gold Collection in edicola è una splendida monografia sulla berlina di casa Fiat destinata alle famiglie capace di conquistare tre campionati del mondo rally

131 Abarth, favola italiana

3 giu 2020 (Aggiornato alle 12:39)

È in edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection. Stavolta si tratta di una monografia su una vettura che ha fatto epoca fin dalla nascita. 

"Dobbiamo far vincere qualcosa anche alla Fiat". In un giorno d’inverno a metà Anni 70 testuali parole se le sentì dire Cesare Fiorio direttamente dall’avvocato Gianni Agnelli. La storia da corsa della 131 Abarth,  inizia a scriversi in quel momento mentre nel panorama del rallismo internazionale lo strapotere della Lancia Stratos è devastante.

Tre titoli iridati consecutivamente, tre sonori ceffoni ai rivali (Fiat in primis), una superiorità così schiacciante che ha fatto fuggire gli avversari.

A capo di tutto il settore corse Fiat e Lancia, Fiorio non può far certo orecchie da mercante. No, lui è abituato a giocare d’attacco, prende subito la palla al balzo de spiega che visto che sono scappati tutti è il momento di puntare sulla 131 Abarth.

Il manager torinese aggiunge anche che l’annuncio della discesa in campo va pure fatto da furbi, meglio se un giorno prima che inizi il campionato.

"La Stratos ha terrorizzato tutto l’ambiente, facendo fuggire tutti. Approfittiamone. Se puntiamo sulla 131 vinciamo un anno, ma senza surclassare nessuno, prima che gli avversarti si organizzino e tornino", ha raccontato l’uomo che ha condotto i marchi del gruppo alla conquista di ben 21 titoli iridati. 

Per dare vita al progetto Fiat 131 Abarth a Torino, a quel punto, si sacrificano due vetture: una direttamente nella culla (la X1/9) l’altra ancora nel fiore dei suoi giorni più belli (la Stratos).

Sottolinea Fiorio: "Detto della Stratos e ho ancora la morte nel cuore quando ripenso a quel suo pensionamento ultra-anticipato, c’è da dire che la X1/9 era una copia della Stratos in declinazione Fiat, non serviva a fare numeri se si voleva dar vita a una vera e importante operazione commerciale basata sulle vittorie nelle competizioni. Bisognava partire da un modello destinato a raggiungere cifre importanti nelle vendite". 

È il 1975 quando il progetto di trasformare la berlina di casa Fiat destinata alle famiglie in belva da rally prende forma e consistenza.

Dal 1976 al 1981 saranno 75 le corse iridate alle quali prenderà parte conquistando 18 vittorie, 46 podi e soprattutto tre titoli Marche, uno Piloti (con Walter Rohrl nel 1980) e una Coppa Fia Piloti (catturata da Markku Alen nel 1978) in un’escalation clamorosa di successi non solo sulle prove speciali di tutto il mondo ma anche a livello commerciale.

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