L'editoriale del Direttore: Congiunzione A(u)strale

L'editoriale del Direttore: Congiunzione A(u)strale

Una Ferrari gigantesca guidata da un Mattia Binotto che rimane con i piedi saldamente ancorati a terra. Inizia a prendersi qualche bella rivincita il team principal e il suo gruppo di uomini che, uniti come in un pugno, mandano al tappeto i rivali all’interno di un campionato bello da impazzire

Andrea Cordovani

12.04.2022 10:48

E ora è perfettamente inutile far finta di niente, dire che non serve, in questo momento, guardare la classifica. Non è necessario neanche indossare l’abito da pompiere e spegnere sul nascere qualsiasi tipo di bollente spirito. Siamo oltre. L’inno di Mameli che rimbomba in mezzo alla folla dell’Albert Park fa venire la pelle d’oca. È roba da lacrime agli occhi la vittoria di Charles Leclerc e della Rossa. Il bello e la bestia. Una favola meravigliosa da iniziare a leggere. La zampata del Cavallino sull’inizio del Mondiale. Un’impronta che inizia a farsi sempre più grande dopo tre GP e un primato in graduatoria che cresce. Il popolo rosso si gode appieno il momento, questa nuova passione che riesplode, scacciando quel passato scomodo al quale in molti avevano quasi fatto l’abitudine.

Ora la Ferrari e Charles Leclerc sono bestie feroci che si esaltano in situazioni limite. Quando la pressione sale altissima, rispondono per le rime, non si scompongono ma piazzano fendenti capaci di mandare kappao l’avversario. C’è voglia di respirare fino all’ultima stilla di questa euforia. Senza pensare con troppa ansia al domani e nella sorprendente posizione di essere diventato dopo tre GP il riferimento di tutti nella nuova era della F.1. Inutile nascondersi dietro al dito, le cifre parlano chiaro. Certo l’arrivo è lontanissimo, la stagione è ancora tutta in fase di assestamento, ma è ovvio che una partenza così lanciatissima della Ferrari aiuta. E fa ingigantire la speranza.

Il Mondiale che sbarca in Europa e nel week end post-pasquale si tuffa nell’inferno rosso di Imola è il prossimo passo di una stagione nella quale in molti sono ancora a caccia della propria identità. Si è il momento di picchiare duro adesso. D’accordo che occorre guardare GP per GP: ma la Ferrari ha davanti un’occasione clamorosa. Quella di capitalizzare al massimo la situazione che sta delineandosi in questo avvio di 2022 caratterizzato dai successi della Rossa e anche dai seri limiti di preparazione/organizzazione nei suoi diretti avversari. Limiti che il GP andato in scena nella meravigliosa cornice dell’Albert Park ha evidenziato in pieno. E che hanno tracciato una chiara linea di demarcazione perché è abbastanza evidente che di problemi in questo momento ne abbia più la concorrenza della Ferrari rispetto alla Ferrari stessa. E su questo Maranello, adesso, deve puntare forte per andare all’incasso di punti fondamentali. Trarre il massimo da questo scoppiettante inizio di Mondiale in attesa delle difficoltà che, inevitabilmente, arriveranno.

Sullo sfondo a fare da immagine principale a quello che fino a questo punto è stato un cammino straordinario, c’è una squadra che non ha paura di volare. Una Ferrari gigantesca guidata da un Mattia Binotto che rimane con i piedi saldamente ancorati a terra. Inizia a prendersi qualche bella rivincita il team principal e il suo gruppo di uomini che, uniti come in un pugno, mandano al tappeto i rivali all’interno di un campionato bello da impazzire. Già perché la F.1 è sempre più da tutto esaurito. 420 mila spettatori all’Albert Park in tre giorni di show. Ottantamila biglietti già venduti per il GP di Imola. Il Circus si conferma il miglior spettacolo del week end con affluenza di pubblico e ascolti in parabola ascendente. Le insegne della F.1 sono luminosissime e luccicanti anche più dello scorso anno, ovvero di una delle stagioni più combattute e spettacolari di sempre. Siamo entrati davvero in una nuova era


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