"La nomina di Natalie Robyn come nostro primo CEO in assoluto rappresenta un momento di trasformazione della nostra federazione", ha detto Mohammed Ben Sulayem
La FIA è un cantiere aperto. Le ruspe della trasformazione sono in azione per tracciare un solco profondo dentro al quale edificare un futuro che segni una chiara linea di demarcazione con il passato. La nomina di Natalie Robyn nel ruolo di amministratore delegato apre nuovi scenari e fa riscrivere la storia. È una svolta epocale per la Federazione Internazionale. Prende forma e consistenza il nuovo corso tracciato dal presidente Mohammed Ben Sulayem. Il manager ed ex rallista di Dubai ha segnato l’inizio del suo mandato nel segno della rottura con la precedente amministrazione di Jean Todt – in carica da aprile 2009 a dicembre 2021 – e, nonostante le immancabili critiche all’indirizzo della Federazione (non ultime quelle del GP a Monza che hanno arroventato il finale nel Centenario del Tempio della Velocità), proseguono i cambiamenti nell’organizzazione gestionale.
L’ultima novità, che evidenzia anche una certa propensione dell’emiro a delegare compiti anche importanti a persone di fiducia, è la creazione del ruolo di un amministra tore delegato. "La nomina di Natalie Robyn come nostro primo CEO in assoluto rappresenta un momento di trasformazione per la nostra Federazione. La sua vasta esperienza e leadership saranno cruciali per migliorare le nostre finanze, governance e operazioni. Ha una comprovata esperienza nel fornire diversificazione e crescita, oltre a presentare capacità di leadership esecutiva che saranno una risorsa estremamente preziosa per la FIA e i nostri membri", ha sottolineato il presidente della Fia. La manager statunitense Natalie Robyn, 44 anni, ha un curriculum di tutto rispetto, con oltre 15 anni di esperienza in posizioni dirigenziali nel settore automobilistico, prima in Daimler Chrysler e poi in Nissan e, più recentemente, come CEO della sede centrale svizzera di Volvo. Robyn entrerà in carica nel prossimo futuro e sarà responsabile delle prossime decisioni operative e finanziarie della Federazione, ma anche dell’attuazione delle riforme volute da Ben Sulayem, in un’ottica di piano di crescita commerciale volto ad accrescere e diversificare i ricavi della FIA. La nomina del primo amministratore delegato nella storia della Federazione Internazionale non ha però effetto immediato, ma entrerà in vigore nel “prossimo futuro”, con Robyn che si andrà ad occupare delle performance finanziarie della Federazione internazionale.
L’obiettivo, si legge nella nota ufficiale della FIA, è “aumentare e diversificare” i propri ricavi nei prossimi anni. Il compito del nuovo Ceo sarà quello di rendere la struttura più solida finanziariamente, mettendo le basi a una riforma del sistema. Diventerà l’interfaccia principale di Stefano Domenicali, CEO e presidente di F1. Il ruolo dell’amministratore delegato sarà cruciale per definire un’autonomia finanziaria della Federazione Internazionale. È su Natalie Robyn che il presidente punta per il rilancio della Fia che ha l’esigenza di rendersi sempre più autonoma dal punto di vista economico e considerato che dall’ex presidenza Todt si è usciti con un buco di bilancio che va risanato. "Sono lieta di essere nominata il primo CEO in assoluto della FIA in un momento così importante ed emozionante per la Federazione. Non vedo l’ora di lavorare con i membri, il gruppo dirigente senior e il Presidente per fornire la loro visione di riforma e crescita con il coinvolgimento di tutto il personale", ha detto la manager statunitense che adesso ha davanti una gran bella sfida all’interno di un Motorsport che per il futuro ha già tanta carne al fuoco. Non resta che augurarle buon lavoro.
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