L'editoriale del Direttore: Imola, la pista al sugo

L'editoriale del Direttore: Imola, la pista al sugo©  Ferrari

Sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari andrà in scena una lotta serrata tra Verstappen, Norris e le Ferrari. Nel frattempo il Cavallino guarda con rammarico alla beffa della 6 Ore di Spa

Andrea Cordovani

14.05.2024 10:01

Imola come un’invitante torta “millevoglie”. Quelle di Max Verstappen che vuole rifarsi subito dalla batosta di Miami. Quelle di Lando Norris, ancora inebriato dal primo successo in F.1. E quelle di una Ferrari che mette in pista una versione Evo di una SF-24 super-aggiornata e pronta a limare il gap dalla Red Bull e a contenere una McLaren che dopo la trasferta in Florida inizia a far davvero paura.

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Conto alla rovescia per la sfida di Imola

Ci sono strati e strati di attese a comporre un “succulento mappazzone” di sogni e pensieri stupendi per questo fine settimana in cui si alza il sipario sul GP dell’Emilia Romagna. Imola pista al sugo arriva in un momento particolare per questo Mondiale di F.1 dove è caccia aperta a una Red Bull che, anche se in fase di implosione, continua a rappresentare un paragone scomodo per la concorrenza. Nella prima sfida europea della serie c’è davvero tutto per assistere a un grandissimo spettacolo, un favoloso mix di emozione e passione rossa che anima da sempre la vigilia di questo GP che va in scena sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari.

Per molti l’appuntamento imolese è un vero e proprio crocevia della stagione, un bivio da non sbagliare per una concorrenza che sta serrando le fila contro una Red Bull che proprio da queste parti nel 2022 iniziava una clamorosa scalata all’apice del Circus che ancora non si è arrestata. Imola è una cattedrale nella quale si celebra il culto pagano dei motori. Imola deve rimanere un punto fermo dentro al Mondiale...

Ferrari, che scippo a Spa!

Mentre la Formula Uno fa rotta su Imola, sabato scorso sulla pista di Spa si è assistito a qualcosa di inedito, bizzarro, introvabile nel regolamento FIA WEC. Non si era mai vista una cosa del genere. La gara è stata sospesa con la bandiera rossa a -1h 47’30” dopo una manovra kamikaze di Bamber e la pista invasa da detriti, pezzi di carrozzeria e guardrail da riparare. Il tempo è stato lasciato scorrere con le vetture ferme sul rettilineo di arrivo. Poi ad appena 5 minuti dallo scadere, il cronometro è stato improvvisamente e clamorosamente riportato indietro e la corsa è ripartita quasi due ore dopo, come se il tempo si fosse fermato al momento del crash. Evidentemente non si è voluto mandare a casa delusi gli 88mila spettatori accorsi a Spa.

Fino alla famigerata bandiera rossa, erano state le Ferrari 499P a guadagnarsi sul campo la vittoria. Ma dopo quella clamorosa ripartenza il successo è andato alla Porsche del team Jota a segno per la prima volta nel Mondiale Endurance. Resta un mistero il perché questa gara, che si sarebbe dovuta chiudere alla sesta ora, sia durata molto più a lungo. Cosi? le 499P si sono dovute accontentare della terza e quarta posizione. Un esito beffa, uno scippo al Cavallino che in Belgio ha dimostrato di potersela giocare contro chiunque. Ora inizia la lunga vigilia in vista della 24 Ore di Le Mans, ma intanto c’è da digerire un altro risultato che lascia molto amaro in bocca...

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