Adrian Newey la sua scelta l’ha fatta eccome, preferendo su tutte le pretendenti l’Aston Martin animata e rivoluzionata dal vulcanico Lawrence Stroll
Dentro a un’estate rovente con una raffica di annunci che sembra quasi il canto delle cicale, manca ancora il colpo da boato, quello che tutti da molto tempo attendono, quello che scatenerà il temporale sopra il cielo della F.1. Il colpo più grande di qualsiasi altro, perché capace di spostare gli equilibri. Lo stiamo aspettando tutti da tempo e ora non resta che avere ancora un po’ di pazienza, roba di qualche settimana. A settembre, infatti, Aston Martin calerà sul tavolo il suo asso di briscola: Adrian Newey. Manca solo l’ufficializzazione, tutto il resto è fatto. Il genio ha deciso che il suo futuro sarà con il team di patron Lawrence Stroll che ha messo sul piatto un contratto da 100 milioni per quattro anni. La sfida è molto stimolante: trasformare la verdona nella nuova castigamatti del Circus, diventare il riferimento di tutto il mazzo dal 2026 con l’introduzione del nuovo regolamento tecnico, sparigliare le carte con una monoposto che sia subito un passo avanti alle rivali. La squadra inglese ha ambizioni forti e risorse importanti: l’arrivo di Newey la proietta in una nuova dimensione, la mette al centro della scena. Si sussurra anche che la venuta di Cardile in Aston Martin sia stata caldeggiata dall’ingegnere inglese. Avrebbero potuto essere insieme alla Ferrari, si ritroveranno, invece, a stretto contatto nella factory di Silverstone. E c’è pure di più: come leggete nel servizio di Fulvio Solms, adesso il team di Stroll ha fissato un altro obiettivo gigantesco per gli anni a venire: Max Verstappen. Con lo squadrone Red Bull che sta cadendo a pezzi, per il tre volte campione del mondo Aston Martin con Newey e la power unit Honda diventa una fortissima tentazione. Sogni d’estate? Lo scopriremo solo vivendo.
Adrian Newey rimane un sogno maledettamente proibito per la Ferrari. Eppure stavolta pareva tutto apparecchiato per un matrimonio in grande stile. La successione degli eventi negli ultimi mesi ha portato un po’ tutti a pensare che questa avrebbe potuto essere davvero l’occasione giusta. L’uscita di scena del Genio da una Red Bull che sembrava un saloon dei film western. Vedere finalmente Newey in rosso era ipotesi che prendeva sempre più corpo. Nelle dichiarazioni ufficiali lo stato maggiore del Cavallino non si sbilanciava, ma neanche smentiva. Tutto resta possibile e dopo il colpo del secolo Lewis Hamilton, i tifosi in sollucchero, pronti a godere al massimo, perché se arrivava Newey...
Al Gp di Miami l’addio struggente di Adrian alla Red Bull e il sogno ferrarista che aumenta davanti all’immagine in diretta tv del Genio che parla fitto fitto con Piero Ferrari sulla griglia di partenza. Segue una ridda di voci: ci sarebbe già una prima bozza di contratto, compenso di 26 milioni all’anno, anche il nuovo sponsor HP che debutta sulla carrozzeria della Rossa proprio in Florida, si mormora sia proprio funzionale all’arrivo di Newey. Sembra che sia solo una questione di dettagli prima della firma. Ma dentro a quei dettagli naufraga per la terza volta un matrimonio che, per un verso o per l’altro, non s’ha da fare. A metà maggio Fred Vasseur, in un’intervista a Repubblica, risponde così alle voci su un possibile arrivo del progettista inglese a Maranello: "Adrian Newey, un riferimento per tutta la F.1 per la sua esperienza e il suo palmarès, è forse quello che ha più esperienza di tutti. Detto questo, io credo molto più nel gruppo che negli individui. Parte del successo arriva sempre dalla forza del collettivo, dalla consapevolezza dei singoli del loro ruolo nel sistema. Io spingo sempre sull’importanza di questa idea". Il 20 giugno dall’Inghilterra rimbalza la notizia della visita di Adrian al quartier generale dell’Aston Martin. Quel giorno il personale del team di Silverstone viene anche invitato a lasciare i reparti per un paio di ore per evitare voci sulla presenza di Newey, ma a divulgare la notizia ci pensa un altro team, rimescolando le carte di chi dava il Genio pronto a chiudere un accordo con la Ferrari. Cala un silenzio assordante sulla vicenda. Dieci giorni dopo il presidente John Elkann dichiara al Corriere della Sera: "Ci sono tante valutazioni, bisogna fare attenzione. Va trovato il giusto momento in cui fare le cose, come è successo con Hamilton. Con lui c’è stata una convergenza di intenti che ha consentito di lavorare insieme. Esistono tante possibilità, Newey o altri, bisogna valutare bene se ci sono le condizioni. Vanno capiti quali sono il livello di motivazione e la capacità di creare cose nuove piuttosto che replicarne altre". Parole che indicano una chiara frenata, un raffreddamento degli entusiasmi: le parti in questione non la pensano allo stesso modo.
Eppure basta vedere il Genio sulla Ferrari di Niki Lauda al Festival of Speed di Goodwood per riaccendere, almeno nel cuore dei tifosi, la fiammella della speranza. Quel giorno Adrian, l’uomo che con l’aerodinamica da sempre viaggia nel futuro, fa un elogio a un passato che non è mai passato: "Guidare la vecchia macchina di Niki è speciale. Lo conoscevo bene e essere qui, seduto sul suo sedile, provare a pensare a quello che ha provato, a come si preparava prima della partenza, è incredibile. Le auto sono così diverse, le amo. Guardando l’ingegneria di allora, penso che fosse un’epoca affascinante: avevi un regolamento di due pagine, i budget erano piccoli e non avevi gli strumenti di ricerca. Tutto era a carico del progettista, che si basava sull’istinto. Le gallerie del vento erano agli inizi. Credo che Mauro Forghieri sia stato l’unico progettista a disegnare il telaio e anche il motore: gli va dato un tributo".
Un mese più tardi Vasseur, intervistato da Auto Motor und Sport, inquadra così la questione- Genio: "Newey? Sarebbe lo stesso se mi chiedessero “sei interessato a Max Verstappen?” Vorrei vedere quale team principal direbbe di no. Sarebbe un grave errore tecnico da parte mia se non pensassi a Newey. Questa tematica va inquadrata diversamente. Si inserirebbe bene all’interno del team? Cosa porterebbe al team per il futuro? A volte uno più uno non fa due, ma due e mezzo. Newey è certamente un tema, così come è un tema per tutti". Insomma Adrian non è più una priorità per il Cavallino ma diventa un obiettivo fondamentale per Aston Martin che alla fine la spunta e lo convince ad affrontare le sfide del futuro insieme.
Fino a quel tuffo di Charles Leclerc e Fred Vasseur nel mare del Principato di Monaco, tutto sembrava che iniziasse ad andare per il meglio. E invece dopo l’immersione nel porto di Monte Carlo è come se la Ferrari non fosse mai completamente riemersa, rimanendo a galla in acque che a un certo punto hanno iniziato a farsi abbastanza agitate. Moto ondoso in aumento dopo quel successo. L’evoluzione del fondo che ha debuttato a Barcellona doveva far sognare il Cavallino, ma invece diventa un incubo. L’aumento del carico aerodinamico fa comparire il saltellamento della monoposto. La Rossa è inguidabile, perde repentinamente downforce, Leclerc e Sainz non si sentono a loro agio quando cercano la prestazione, gli ingegneri si scoraggiano. E mentre lo sviluppo non può andare avanti se non si trovano soluzioni al problema, ecco che arrivano le dimissioni del capo dell’aerodinamica e telaio Enrico Cardile. In un momento davvero delicato la Scuderia sta provando a reagire consapevole di avere a disposizione un gruppo di tecnici capaci che anche senza l’ex direttore tecnico è riuscito a riprendere il filo dello sviluppo in una situazione che avrebbe potuto creare un cortocircuito.
"Il team rimane concentrato ed unito e sta spingendo forte per continuare a migliorare le prestazioni della vettura e ridurre ulteriormente il gap dal leader", ha sottolineato l’amministratore delegato Benedetto Vigna, parlando agli azionisti nei giorni scorsi. La nuova struttura tecnica della Ferrari verrà annunciata nei giorni del Gran Premio di Monza. Fred Vasseur svelerà la composizione della nuova organizzazione tecnica. Per il ruolo del sostituto di Cardile si parla di un cognome formato da cinque lettere. Non sarà quello di Serra in arrivo dalla Mercedes perché altrimenti non c’era alcun problema ad annunciarlo. Non sarà neanche quello di Newey che a Maranello sarebbe arrivato da consulente di lusso. Resta un punto interrogativo sul nome del direttore tecnico, l’ingegnere a capo dell’organizzazione che dovrà coordinare il gruppo di lavoro, dando le priorità e dettando i tempi perché "alla fine penso che serva qualcuno che prende le decisioni", ha detto sull’argomento il team principal della Ferrari, rispondendo a Formula Passion. Subito dopo la pausa, magari proprio nei giorni dell’annuncio ufficiale di Newey all’Aston Martin, forse arriveremo alla soluzione del rebus. Intanto il primo tassello della nuova area tecnica del Cavallino si è rivelato su Linkedin. Attraverso un post sul social network Diego Tondi è uscito allo scoperto e ha ufficializzato la sua nuova mansione di responsabile dell’aerodinamica. L’ingegnere di Galatina, 41 anni, precedentemente ricopriva il ruolo di capo dello sviluppo aerodinamico e vanta una lunga militanza a Maranello, iniziata nell’ottobre 2007. Tondi era uno degli obiettivi di Aston Martin e anche di Audi ma questa promozione lo blinda. Con la promozione di Tondi, la Ferrari punta a valorizzare le competenze interne e a creare una struttura tecnica più efficiente e competitiva. La nomina di Tondi riflette l’impegno della Ferrari nel costruire un futuro solido e ambizioso, pescando risorse all’interno del proprio “vivaio”.
Link copiato