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La Ferrari lascia il Paese del Dragone con una vittoria nella gara sprint e una doppia squalifica nella gara della domenica: ora a Maranello serve una svolta
Andrea Cordovani
25 mar 2025 (Aggiornato alle 10:30)
E adesso ci vorrà qualcosa di davvero potente per riportare in linea di galleggiamento l’entusiasmo del popolo rosso. Servirà inevitabilmente una svolta, un segnale forte dalla Ferrari perché dopo domenica scorsa anche i più inguaribili ottimisti hanno alzato bandiera bianca, travolti da eventi destinati a passare direttamente alla storia. Perché due Ferrari squalificate per irregolarità diverse non si erano mai viste prima d’ora, in settantacinque anni di onoratissimo servizio in F1.
Charles Leclerc squalificato perché la sua macchina è risultata sotto peso di 1 kg e Lewis Hamilton estromesso dalla classifica per l’eccessivo consumo del fondo. Due vetture tolte dalla classifica per due motivi diversi: una conclusione mortificante per la squadra più prestigiosa del Circus. Infrazioni non clamorose, ma due errori pesanti che evidenziano lacune diventate voragini perché basta davvero poco per trovarsi fuori dalle regole. E la FIA è stata inflessibile. Le due Rosse sono state “bannate” dalla classifica dopo un GP di Cina chiuso al quinto e sesto posto e dopo un sabato di gloria coinciso con la prima vittoria sotto le insegne del Cavallino di Hamilton che ha messo tutti alle sue spalle nella gara sprint. Lewis è diventato così il primo pilota nella storia della F1 ad aggiudicarsi una vittoria ed essere squalificato nello stesso weekend di gara. Non è certo il record al quale aspirava il sette volte campione del mondo. Quel successo che ha fatto sussultare nella notte italiana è stato inghiottito dalle tenebre rosse, risucchiato da un vortice di tempesta che segna una chiara linea di demarcazione, perché quello che è accaduto a Shanghai non potrà non avere ripercussioni. E chiarisce che ci sono nel team delle falle a livello di organizzazione. Il GP numero 1.100 della Scuderia evidenzia buchi e brandelli. È vero, ci sono ancora tante gare da qui alla fine della stagione, tutto può ancora succedere. Ma visto come sono andate le cose nei primi due round, visto l’incedere della McLaren e considerate le prestazioni complessive della Rossa, servirà un’inversione di tendenza imponente. La Ferrari è ora quinta nel Mondiale Costruttori a pari punti con la Williams. Questo dice la classifica che, solitamente, non mente mai. Numeri aridi dopo annunci floridi.
Adesso la F1 si concede una settimana di sosta, poi si tornerà in pista a Suzuka. Una settimana incandescente a Maranello. Giorni decisivi per provare ad andare oltre alle polemiche, inevitabili, di questi giorni, alla delusione e allo sconcerto. Quello del GP del Giappone sarà il primo vero esame per tutti, specialmente per la Ferrari che ha comunque vinto una gara su tre, ma è ancora lontana dal convincere. E, soprattutto, ora dovrà guardarsi all’interno, dopo la doppia squalifica del GP di Cina. La Rossa paga il fatto che deve girare ‘alta’ per evitare un consumo eccessivo della slitta. Il consumo, nella gara Sprint, con poca benzina e un chilometraggio limitato, è stato insignificante, ma in condizioni da gara vera, con più peso e chilometri da fare, la Ferrari è stata costretta ad un assetto diverso e qualcosa è andato storto. Fino alla squalifica, un doppio schiaffone che riporta alla realtà dopo i sogni di un inverno al miele. Ora serve ripartire testa bassa e piedi per terra. E provare a fare tesoro di errori clamorosi che sono colpi di mannaia al prestigio del Cavallino.
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