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L'editoriale del Direttore: Monaco, un Monte di caos

Nel toboga monegasco Lando Norris torna al successo riconquistando punti su Piastri e fiducia, mentre la doppia sosta obbligatoria alimenta il caos
L'editoriale del Direttore: Monaco, un Monte di caos
© Getty Images

Andrea CordovaniAndrea Cordovani

26 mag 2025

Rivali e fantasmi. Lando Norris si è messo tutti alle spalle dimostrando finalmente di possedere il tallone da killer. La vittoria che ha ottenuto a Monte Carlo davanti a un indemoniato Charles Leclerc è di quelle che valgono oro e che possono dare davvero una svolta alla sua stagione. Dopo mesi di astinenza l’inglese che fa tanto discutere ha corso da leone su una pista sempre più anacronistica e sempre meno entusiasmante.

È tornato sul gradino più alto del podio dopo un duello col coltello tra i denti contro un Leclerc gigantesco che ha provato fino in fondo a mettergli il sale sula coda per indurlo all’errore nel toboga del Principato. Una prestazione stellare dei due contendenti con la McLaren che si riconferma la monoposto migliore del mazzo e una Ferrari che, finalmente, manda in scena una prova all’altezza della situazione, la migliore dall’inizio della stagione che risveglia le ultime speranze di poter rivedere una Rossa in lotta per il vertice, senza delusioni o figure barbine.

Doppio pit stop, poco spettacolo e poca sportività

Il faccia a faccia tra Lando e Charles è stato senza dubbio l’aspetto più bello di una corsa che con la trovata dei due pit stop obbligati si è trasformata in qualcosa di molto folcloristico e di poco sportivo. Con l’aggravante che ha finito per mandare al manicomio chi assisteva allo spettacolo in tribuna e anche alla televisione al cospetto di strategie bizzarre e complicate per chi non si trova nei box o nei remote garage ad analizzare milioni di dati. Una vera e propria sarabanda di strategie per lo più incomprensibili e soprattutto un atteggiamento in pista che con lo sport e la competizione poco ha che spartire.

La doppia sosta è stato un vero e proprio scempio, un disastro perché nelle posizioni di vertice nulla è cambiato rispetto alle previsioni della vigilia, mentre nelle retrovie è andato in onda un autentico caos legalizzato con rallentamenti in stile rientro estivo autostradale per garantirsi le soste gratuite. Uno spettacolo che ha davvero poco a che fare con la Formula 1, un tappo gigantesco che ha finito col fare esplodere la rabbia dei piloti costretti a trenini esasperati senza possibilità di sorpasso in una caccia a scoprire chi prima di altri perde le staffe. Monte Carlo si conferma circuito esaltante al sabato per quelle qualifiche dove si disegnano traiettorie fantastiche e sbaffi sui guard rail ma il giorno dopo si rischia davvero la farsa come domenica scorsa.

Mentre il Circus viaggia tra il Principato di Monaco e Montmelò c’è davvero tanto materiale per riflettere. Il doppio pit stop è stato un gigantesco flop. C’è chi difenderà la scelta ovviamente, ma si spera che questo rimanga solo un esperimento, un errore sul quale riflettere per trovare una soluzione al problema dei sorpassi sull’asfalto monegasco per dimenticarci in fretta una domenica che con lo sport e la prestazione pura non ha niente a che vedere.

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