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1 lug 2025
Andrea Stella non ha mai avuto troppi timori di fronte alle salite. L’orvietano che ha trasformato McLaren in un imbattibile dream team di F1 si è appassionato all’automobilismo tra le pieghe della cronoscalata della Castellana. Su quelle curve e su quell’asfalto dove lasciavano le loro virgole di poesia agonistica i draghi di una specialità, dove il coraggio va sempre oltre l’ostacolo, si è accesa la sua scintilla. Da lì è iniziata la sua parabola ascendente da ingegnere visionario che si sta prendendo tutta la scena. È partito dal basso e sta arrivando sempre più in alto. Prima l’approdo alla Ferrari e poi il passaggio alla McLaren. Testa bassa e lavorare. Senza mai dimenticare le origini, senza scordare il passato, senza perdere di vista l’obbiettivo finale. E ora si sta trasformando in un vero incubo per tutti i rivali con il suo team a forte trazione tricolore che quest’anno sta giocando tutto un altro campionato.
La squadra campione del mondo Costruttori 2024 sembra davvero arrivare da un altro pianeta e le monoposto color arancio paiono proiettile scagliati da un’altra galassia che stanno uccidendo un Mondiale annichilito dalle prestazioni dei suoi piloti. La quarta doppietta della stagione da parte della McLaren è l’ennesima prova di forza di un team ricostruito dalle macerie di una crisi tecnica che pareva inarrestabile. Senza troppi proclami, passo dopo passo, sviluppo dopo sviluppo il team di Woking è diventato una corazzata che tremare il mondo fa. Ha già le mani ben salde sul secondo titolo Costruttori consecutivo e si prenderà anche il titolo Piloti visto che Oscar Piastri e Lando Norris hanno scavato un solco che pare già adesso invalicabile.
Sì, la McLaren fa davvero paura e sta uccidendo una stagione che avrebbe dovuto essere all’insegna dell’equilibrio secondo le voci di una vigilia che ha regalato previsioni totalmente sballate. E invece a dettare legge c’è lo squadrone orange guidato da Stella, uno che non regala illusioni, che non fa dribbling con le parole, che non si nasconde mai dietro a un dito. Basta guardarlo in faccia per capire che è totalmente calato dentro a quest’avventura come fosse sempre in trance agonistica. Se è vero che una squadra di F1 non è certo figlia di un singolo soggetto è altrettanto vero che Andrea da Orvieto rappresenta il condottiero che tutti vorrebbero avere. E che adesso è diventato il paragone più scomodo per il resto della concorrenza.
Lamborghini da applausi alla 24 Ore di Spa. Il Toro è andato alla carica sulla mitica pista delle Ardenne e ha conquistato la prima storica vittoria nella maratona belga. A firmare il successo la Huracan del Grasser Racing Team con l’equipaggio composto da Bortolotti-Engstler-Pepper che hanno chiuso davanti a tutti nella grande classica. Un successo limpido in una gara per nulla scontata con un vantaggio di soli 8 secondi a testimoniare quanto sia stata tirata la sfida contro una concorrenza tosta e mai doma. Una vittoria che chiude il ciclo delle grandi sfide endurance della Huracàn che, in passato, era riuscita ad andare a segno anche a Daytona e Sebring. Poi il futuro sarà Temerario che verrà presentata nella versione Gt3 al Festival of Speed di Goodwood il prossimo 11 luglio.
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