Formula E, l'Attack Mode al debutto: ecco come funziona

Formula E, l'Attack Mode al debutto: ecco come funziona
Tra le novità della Stagione 5, la spinta di potenza supplementare (+34 cavalli) che i piloti potranno utilizzare in un numero limitato di attivazioni in gara. La Activation Zone fuori traiettoria, i pro e i contro, il parere di JEV
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Fabiano Polimeni

04.12.2018 12:32

Batterie sotto carica in vista del via da Riyad, il 15 dicembre prossimo, dove la Formula E si presenta in griglia di partenza con un volto completamente rinnovato. La prima rivoluzione della sua giovane storia ha nell’abolizione del cambio di monoposto l’elemento di maggior rottura con il passato, possibile grazie a progetto Gen2 dal pacco batterie da 54 kWh. Non si può dire non siano accattivanti nell’aspetto le nuove macchine, al di là delle valutazioni sulla serie elettrica. 

Cambierà anche il format di gara, con ePrix che si decideranno in 45 minuti più un giro. Le fasi di preparazione alla Stagione 5 hanno posto l’accento su elementi che diverranno centrali nella gestione delle gare. Dalla gestione delle gomme Michelin in virtù della maggior potenza disponibile, fino a 340 cavalli in modalità Fan Boost, al recupero e gestione dell’energia, già un aspetto complesso con la prima generazione di monoposto.

In questo scenario si inserisce l’idea dell’Attack Mode. Non solo Fan Boost, i cavalli extra che premiano i tre piloti preferiti dal pubblico nelle votazioni sui vari canali social della Formula E, ma una modalità che offrirà 34 cavalli in più a tutti i piloti.

Come funzionerà, nel dettaglio? Anzitutto la FIA definirà, di ePrix in ePrix, la durata del surplus di potenza e il numero di attivazioni che potrà utilizzare ciascun pilota, così come il tratto di pista dell’Activation Zone.

A partire dal secondo giro in gara, tutti potranno iniziare a sfruttare il numero di attivazioni disponibili. Per farlo, i piloti dovranno transitare fuori traiettoria in un determinato tratto di pista, la Activation Zone e, prima di affrontarla, dovranno caricare la modalità Attack dal volante.

Le fotocellule rileveranno il passaggio della monoposto nel tratto di attivazione, fuori traiettoria, dopodiché in uscita il pilota riceverà la spinta dei 34 cavalli in più rispetto ai 272 cavalli che, normalmente, tutte le monoposto possono sviluppare in gara. Un tratto a 306 cavalli per provare il sorpasso, da costruire tenendo in considerazione lo svantaggio della percorrenza fuori traiettoria.

Se in tv sarà la realtà virtuale a indicare graficamente la linea di Activation Zone e quella della traiettoria normale, sulle monoposto sarà l’Halo, con i led integrati, a comunicare il livello di potenza impiegato in un determinato frangente dal pilota: Halo con led blu, sarà modalità Attack a 306 cavalli; Halo con led magenta corrisponderà all’attivazione del Fan Boost e dei 340 cavalli.

Le prime simulazioni in pista sono avvenute a Valencia e Jean-Eric Vergne racconta: “Ho visto personalmente come la Formula E abbia compiuto grandi progressi, non solo con le prestazioni ma anche integrando idee nuove che continuano a promuovere gare ravvicinate, come l’Attack Mode.

Da piloti, vogliamo poter gareggiare duramente e anche i tifosi lo vogliono. Abbiamo avuto un piccolo assaggio nei test di Valencia, ma è difficile dire cosa sarà l’Attack Mode una volta che gareggeremo rispetto alle simulazioni fatte. Siamo tutti molto curiosi di scoprirlo e non manca molto prima di Ad Diriyah.

L’interrogativo più grande credo sarà quando usare l’Attack Mode e quando risparmiare energia rispetto a chi hai intorno, porterà risultati avvincenti e imprevedibili”.


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