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Formula E Marrakesh: patatrac BMW, D’Ambrosio ringrazia

L'ePrix di Marrakesh in pugno, Da Costa e Sims in parata. Ma a 17 minuti dal termine l'episodio chiave che stravolge la gara e consegna la vittoria a Jerome D'Ambrosio. Mahindra precede le due Virgin di Frijns e Bird
Formula E Marrakesh: patatrac BMW, D’Ambrosio ringrazia
© Formula E/LAT

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

12 gen 2019

Una vittoria scolpita nella pietra, una doppietta che avrebbe proiettato BMW in testa ai due campionati. Perlomeno è lo scenario narrato fino al giro 25 dell’e-Prix di Marrakesh, a poco più di 15 minuti dal termine della gara. È il momento follia. Da Costa comanda la corsa davanti a Sims, uno-due che vede gli alfieri della casa dell’Elica correre con margine su Mahindra, Jerome D’Ambrosio distante per impensierirli. Dominio, nei fatti.

Sims cerca l’esterno in staccata verso curva 7, Da Costa resiste, entrambi bloccano l’anteriore, il portoghese va contro le barriere, prima ancora su Sims, che riesce nell’incrocio di traiettoria e resta in pista. È via libera a D’Ambrosio e alle due Envision Virgin, Audi private che fanno meglio delle due ufficiali, di Di Grassi e Abt.

La safety car neutralizza la fase finale di gara, lasciando che la corsa si decida a tempo scaduto e ultimo giro da affrontare. La gestione del secondo Attack Mode non basta a Sims – ad attivare i 4 minuti di utilizzo della modalità da 304 cavalli un giro dopo tutti i primi 10 in classifica, nonché l’unico insieme a Di Grassi a poterlo sfruttare completamente nel giro finale -: Sam Bird alza le barricate a difesa della propria terza posizione, come fa Jerome D’AMbrosio su Robin Frijns.

Due Audi di Virgin Racing dietro Mahindra, il podio è inedito. E-Prix gettato alle ortiche dai due piloti BMW, come ha gettato al vento il potenziale vincente di DS Techeetah, Jean Eric Vergne. Prima fila accanto a Bird, dalla quale scatta con Buemi all’esterno a minacciare la seconda posizione. Vergne sceglie l’attacco all’interno di Bird, con parecchio ottimismo, vista la distanza e l’assenza di spazio.

Tocca la Virgin sulla fiancata, la DS va in testacoda e crea il caos, che penalizza Buemi, Wehrlein – tamponato da Di Grassi – e lo stesso Vergne: ultimo. Il potenziale del progetto DS è nel quinto posto conclusivo e nel distacco di appena pochi secondi dalle due BMW prima dell’errore di Da Costa e Sims.

La top ten vede Di Grassi raccogliere solo un settimo posto, con una monoposto danneggiata nel musetto per il contatto con Wehrlein – costretto al ritiro e autore di una gran qualifica – alla prima curva, poi Buemi, Evans e Abt.

Fino al giro 25 l’e-Prix è vissuto su un avvio con Bird a dettare il ritmo ma le BMW a mostrare ritmo e velocità buoni per l’attacco, che arriva, con Da Costa prima e Sims poi. Il portoghese di BMW ha recuperato dalla sesta posizione, arretrato rispetto alla terza maturata in qualifica per un eccesso di potenza impiegata nel giro di lancio. 

Divario costruito dalle due BMW e arrivato a superare i 4” su un gruppetto destinato, fino al giro 25, a contendersi il terzo gradino del podio, tra D’Ambrosio, le due Virgin di Frijns e Bird e Di Grassi subito dietro. Scenario riscritto dall’episodio di curva 7 a 17 minuti dalla bandiera a scacchi, che lascia BMW con un chiarimento ad alta tensione e a porte chiuse tra piloti e team.

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