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ePrix Città del Messico, Porsche firma la prima con Wehrlein

Il successo del team tedesco arriva grazie a un'attenta gestione energetica. Mortara costretto a cedere la leadership. Sul podio anche Lotterer e Vergne. Un ePrix ricco di cambi di posizione dettati dalla potenza residua

ePrix Città del Messico, Porsche firma la prima con Wehrlein

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

13 feb 2022

Messico, Puebla, un anno fa. Wehrlein vince ma viene squalificato per un'infrazione amministrativa. Messico, Città del Messico, terzo ePrix della Stagione 8 ed ecco un uno-due Porsche, il primo per il team tedesco. Centra la vittoria con Wehrlein, Lotterer è alfiere che segue come un'ombra. 

"Sono molto contento per il team. La macchina è stata incredibile, il mio compagno perfetto e oggi dobbiamo festeggiare. È una vittoria molto importante per me, corro da un po' in Formula E, ci sono stato vicino un paio di volte alla vittoria, l'anno scorso in Messico fu difficile da accettare e riprendermela oggi è un bel successo", commenta a caldo Wehrlein.

Pole poi Mortara

Il risultato arriva partendo dalla pole di Wehrlein, seconda fila per Lotterer. Mortara tra i due, che dopo 9  minuti di corsa sa di avere più passo di Wehrlein e lo attacca. Va in testa e detta un ritmo buono per allungare sulle Porsche che arretrano, cedono posizioni anche sulle DS. Sembra un deja vu della gara in Arabia. Ma non è così. 

ePrix di Città del Messico critico sulla gestione energetica, per gli allunghi continui a elevata richiesta di potenza. Così capita che Mortara corra da leader fino ai 12 minuti dal termine, quando Wehrlein lo salta agevolmente sul rettilineo, mentre Lotterer suda un po' di più il sorpasso. È la replica di quanto successo pochi minuti prima, le Porsche a riprendere la posizione ceduta a Vergne.

Controllo del ritmo

Una gestione dell'energia più accorta per le due Porsche, a centellinare in avvio e fino agli ultimi 15 minuti la carica della batteria. Ripaga con un finale senza storia, Wehrlein e Lotterer aprono un divario netto sugli inseguitori, Mortara e Frijns. Sono i due più in crisi con la batteria, costretti a fasi di coasting estese.

Il volto della classifica è riscritto completamente nel finale. Dopo 45 minuti e un giro di corsa arrivano quasi tutti a zero con la carica residua. Finisce con le DS a superare Mortara e prendersi il podio con Vergne davanti a Da Costa, poi lo svizzero di Venturi, seguito da De Vries, Frijns, Di Grassi, Buemi e Guenther.

Battaglie accese a corto d'energia

Ad animare la corsa, con le battaglie più accese, sono stati i piloti delle posizioni immediatamente giù dal podio. Le Envision con Frijns e Cassidy, ma anche Da Costa e le Mercedes, sono stati protagonisti nel regalare l'azione più vivace, nel finale con una generalizzata crisi di energia residua. In testa l'ePrix di Città del Messico è corso via soprattutto su una gestione strategica che ha delineato due volti della corsa, premiando Porsche, alla prima vittoria in Formula E.

Per Wehrlein è anche il primo successo nella serie elettrica e si rifà non solo della squalifica di un anno fa a Puebla ma anche della vittoria sfumata negli ultimi 10 metri, sempre a Città del Messico, quando rimasto a secco d'energia venne saltato da Di Grassi, allora su Audi. Correva il 2019.

L'ordine d'arrivo dell'ePrix del Messico

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