Autosprint

Questa luce verde autorizzava Schumi

Questa luce verde autorizzava Schumi

20 mag 2010

Vi mostriamo un documento esclusivo: la luce verde del semaforo che secondo Schumacher e la Mercedes rendevano lecito il tanto discusso sorpasso all’ultima curva del tedesco su Alonso, al recente Gp di Montecarlo.

L’immagine è inequivocabile: siamo all’ultimo giro di gara, anzi all’ultima curva: all’uscita della Rascasse, prima della curva a destra che immette sul rettifilo d’arrivo. La safety car si è appena tolta di mezzo spostandosi in corsia box e sta lasciando le monoposto libere di arrivare fino al traguardo. In queste condizioni, secondo l’articolo 40.13 del regolamento, non si potrebbe comunque superare perché quando la corsa finisce in regime di saferty car le auto devono sfilare fino al traguardo senza superarsi.

Invece sul semaforo, che vedete in alto a sinistra, compare inequivocabilmente la luce verde. La luce del semaforo sostituisce le bandiere che sventolano i commissari e nel gergo delle corse vuol dire una cosa chiara: “pista sgombra e agibile; la corsa può riprendere”. Per questo motivo Schumacher - che aveva già premeditato la manovra di sorpasso mettendosi d’accordo via radio con Ross Brawn al giro prima - ha compiuto l’affondo su Alonso ed era convinto di aver ragione e restare impunito. Invece i commissari gli hanno tolto il 6° posto per violazione dell’articolo 40.13.

A questo punto la colpa non è tanto di Schumacher, che in apparenza avrebbe anche potuto a buon ragione sostenere che quando c’è la luce verde si può superare, quanto della Fia che ha fatto confusione e ha scritto un regolamento ambiguo. L’art. 40.13 infatti è in aperta contraddizione con un altro punto del regolamento, aggiunto quest’anno. La nuova norma dice che il divieto di sorpasso in regime di safety car non vale fino al traguardo, come un tempo, ma solo finché non è stata oltrepassata una linea bianca in prossimità dei box. Linea bianca che a Montecarlo era fra la curva Rascasse - dove Alonso ha sbandato - e la curva Noghés dove Schumi ha infilato il ferrarista. Dopo quel punto è gara libera.
Nella foto alla fine di quest’articolo vedete la linea bianca indicata dalla freccia che vi avevamo già proposto nei giorni scorsi e Schumacher che sta iniziando il sorpasso.

Il direttore di gara quindi ha ordinato ai commissari di mettere luce verde dopo quel punto e Schumi si è sentito autorizzato a sorpassare. Invece gli steward di corsa (che sono come dei superarbitri che decidono le sanzioni) a fine gara hanno giudicato non corretta la manovra del tedesco e l’hanno penalizzato.

La verità è che la Fia dovrebbe punire se stessa perché ha scritto un regolamento ambiguo: secondo una norma - uscita la safety car - si può superare prima del traguardo; secondo un’altra norma invece non si può fare.
Ma allora perché la Mercedes ha ritirato l’appello che aveva già annunciato se la colpevolezza non era così scontata? Semplice: perché non avrebbe cambiato le cose. Magari la squadra avrebbe ottenuto ragione ma comunque la penalità non sarebbe comunque stata ritirata. I 20” aggiunti al tempo di Schumi sono l’equivalente di un drive through (ovvero un passaggio a velocità limitata ai box, ma essendo a fine gara non era scontabile e viene commutato in una penalità a tempo da sommare al tempo di gara). Solo che - sempre per regolamento - sui drive through non ci si può appellare. Sono decisioni irreversibili. Come i cartellini rossi comminati dagli arbitri in una partita di calcio. Quindi di fronte al paradosso di ottenere magari ragione dal Tribunale d’Appello ma di vedersi confermare la penalità perché non è reversibile, la Mercedes ha preferito rinunciare.
Sarebbe forse meglio riscriverli per bene questi regolamenti, che dite?



Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Il fuori pista che non ti aspetti: Mercedes sotto i riflettori

I protagonsiti della Formula 1 fanno parlare di sè, ma non sempre si tratta di ciò che accade in pista. Nella settimana di pausa del mondiale Mercedes è stata protagonista

Marko e la grande illusione svanita: McLaren resta avanti di 4 decimi

La stretta sulla flessibilità delle ali non ha frenato la competitività della MCL39, Red Bull ha bisogno di una monoposto competitiva ovunque per la sfida al titolo
Autosprint
Autosprint
Autosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi