Uno che non ha dubbi sulla vicenda degli ordini di squadra alla Red Bull è Jacques Villeneuve. Ora opinionista di Sky Sport F1 HD nel dopo gara, Jacques Villeneuve si era già lanciato a criticare Vettel per aver infranto gli ordini di squadra che gli chiedevano di stare dietro a Vettel. Ma lontano dai microfoni tv il canadese ha rincarato la dose. Per esempio parlando con la rivista tedesca Auto Bild, alle cui colonne Villeneuve ha fatto capire che la dichiaraizone di scuse successive di Vettel non fosse davvero spontanea, ma deliberata: «Per vettel è stato facile scusarsi dopo, tanto aveva già incassato la vittoria e i 25 punti». Villeneuve ha anche spiegato con poche efficaci parole perché Vettel è pienamente in torto: «È semplice: il team ti mette sotto contratto e ti paga, perciò tu devi fare quello che dicono loro. È ovvio».
Ma l’accusa più grave Villeneuve la lancia ricordando la vicenda della morte di suo padre Gilles. «Ignorare un ordine di squadra è sbagliato, l’esempio più classico viene da quel che successe fra mio padre e Pironi: Basta guardare alla tragedia che ha causato». In quel caso, come tutti gli appassionati ricordano, Pironi nel Gp San Marino di Imola nel 1982 ignorò deliberatamente l’ordine di squadra esposto dalla Ferrari ai due piloti di mantenere le posizioni (esponendo il cartello con la scritta “slow”) quando Gilles era in testa. Pironi superò il rivale e vinse la gara. Villeneuve si sentì tradito e la prese ancor peggio quando nei giorni successivi andò a protestare da Enzo Ferrari il quale invece di dargli pienamente ragione, lo freddò con la frase: «in fondo ha pur sempre vinto una Ferrari». La rabbia e il dispetto di Gilles non si affievolirono più e alla gara successiva a Zolder, ancora innervosito per l’incidente e per il desiderio di star davanti a Pironi in qualifica, Gilles Villeneuve incorse nell’incidente che gli fece perdere la vita.