GP F1 Giappone: sempre Red Bull

GP F1 Giappone: sempre Red Bull
La cronaca della gara a Suzuka vinta da Vettel davanti a Webber, Grosjean e Alonso

Maurizio Voltini

13.10.2013 ( Aggiornata il 13.10.2013 07:52 )

Una partenza perfetta non è bastata a Grosjean per battere le Red Bull in Giappone. E dire che un po' di timore Horner lo deve aver avuto, arrivando a differenziare le strategie su Vettel e Webber (2 e 3 pit-stop rispettivamente) che sono arrivati lo stesso davanti a tutti col tedesco vincitore. Alonso ha ancora una volta recuperato parecchio rispetto alla posizione di partenza, 4° finale davanti a Raikkonen, pur se dovendo sudare un po' contro Hulkenberg 6° al traguardo davanti al compagno Gutierrez: ottima gara sia per la Sauber che per entrambi i suoi piloti. In scia a Gutierrez arriva 8° Rosberg, penalizzato da un drive-through perché a un pit-stop la Mercedes lo fa ripartire quasi addosso a Perez. La lotta per il 2° posto nel mondiale riservato ai costruttori ha visto così una battuta d'arresto per la Mercedes, visto che Hamilton è stato messo fuorigioco alla partenza da una foratura per un contatto con Vettel (senza colpe per entrambi). Drive-through anche per Massa, a causa di eccesso di velocità in pit-lane, che arriva 10° dietro a Button. Trovate qui tutte le classifiche relative al GP del Giappone e al campionato, in cui ovviamente Vettel allunga: 297 i suoi punti contro i 207 di Alonso, con Raikkonen 3° a quota 177 contro i 161 punti di Hamilton e i 148 di Webber. Nella classifica Costruttori la Red Bull è irraggiungibile a 445 punti, mentre la Ferrari porta il distacco dalla Mercedes da 1 a 10 punti (297 contro 287) e la Lotus è quarta a 264. Ora il prossimo appuntamento è con il GP dell'India fra un paio di settimane, il weekend del 27 ottobre. Partenza alle ore 8 italiane (quando là sono le 15) per il GP del Giappone, 15ª prova del mondiale F1 2013. Anche stavolta potrete seguirlo con la nostra cronaca diretta, sia sul web che su Twitter in parallelo. Una gara che potrebbe già assegnare matematicamente il titolo a Sebastian Vettel, qualora il tedesco vincesse e Fernando Alonso arrivasse 9° o peggio; una situazione che è sfiorata dopo le qualifiche, visto che Vettel è 2° e parte a fianco del compagno di squadra Webber, autore della pole position, mentre Alonso ha segnato solo l’8° tempo. Ma si confida anche in questa occasione nel recupero in gara dell’asturiano. Lo schieramento di partenza vede, oltre alla prima fila Red Bull, la seconda occupata da Hamilton e Grosjean, quindi la terza con Massa e Rosberg: per il brasiliano della Ferrari potrebbe essere un’occasione buona per una bella gara. In quarta fila troviamo quindi Hulkenberg e Alonso, seguiti da Raikkonen e Button. Fra le molte sanzioni erogate finora dal collegio degli ufficiali di gara, alcune hanno riguardato anche le posizioni sullo schieramento, ma solo nelle retrovie: in particolare, Bianchi e Pic sono stati penalizzati di 10 posti in griglia per aver raggiunto in Corea la somma di tre richiami ufficiali, mentre Sutil ne perde 5 perché è stato sostituito il cambio sulla sua monoposto in seguito ai danni dell’incidente di sabato mattina. Tuttavia fa a pugni con il buon senso il modo in cui sono state applicate queste penalità: va bene che quando si parte già in ultima fila non si possa essere arretrati ulteriormente, ma così Pic che aveva il 20° tempo parte sempre 20°, Bianchi che aveva il 22° e ultimo tempo si ritrova addirittura 21°, mentre Sutil passa da 17° a 22°. Insomma, per via della “tempistica” di applicazione, abbiamo che il pilota con la sanzione più leggera e che si era qualificato più avanti (Sutil) alla fine sia quello più penalizzato, cosa piuttosto fuori dalla logica. Per quanto riguarda la gara in sé, il GP del Giappone si corre su 53 giri del tracciato di Suzuka di 5.807 metri (per un totale di 307,471 km). Una pista con molto “carattere” dove occorre una buona stabilità senza penalizzare troppo la percorrenza sui rettilinei e la velocità massima, e con molti punti “traditori” in cui è facile sbagliare. E qui gli errori si pagano, perché le barriere non sono troppo distanti e a parte un paio di punti non ci sono spazi di fuga asfaltati; in più è anche facile arrivare al bloccaggio in frenata con conseguente spiattellamento dei pneumatici. Per quanto riguarda la tattica di utilizzo delle gomme, si prevede un massimo di due pit-stop visto che le mescole disponibili sono quelle più dure nella gamma Pirelli, cioè la media e la hard (riconoscibili per la banda bianca e arancione rispettivamente). Ricordiamo anche che la zona di attivazione dell’ala mobile (drs) è soltanto quella del rettilineo di partenza. Maurizio Voltini CircuitoSuzuka

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