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F1 2014 a brutto muso: ecco perché

Le regole hanno creato formichieri e trichechi
F1 2014 a brutto muso: ecco perché

Alberto AntoniniAlberto Antonini

24 gen 2014

Belle o brutte, le F.1 del 2014 sono così. Come ci si aspettava, l’impatto visivo dei frontali delle nuove monoposto è piuttosto violento. Ma questa non è altro che la conseguenza dei nuovi regolamenti, che impongono un’altezza minima di 185 mm. Fino all’anno scorso, l’estremità anteriore si poteva mantenere a un livello di 550 millimetri. Una differenza di ben 36 centimetri e mezzo che ha effetti devastanti sull’aerodinemica. Devastanti perché i musi “a gradino” erano comunque alti e studiati, nella parte inferiore, per convogliare maggior flusso possibile di aria sotto la scocca, in modo da alimentare il diffusore dietro. Così si generava carico aerodinamico. Quest’anno invece il muso agisce, all’opposto, come un “freno” al flusso d’aria, proprio perché è in una posizione molto bassa che disturba l’aerodinamica complessiva. La soluzione ovvia è stata quella di stringerne la sezione in modo che desse il minor fastidio possibile. Naturalmente, però, bisogna anche rispettare i dettami dei crash-test Fia, quindi il “naso” deve avere una certa robustezza. Da qui nascono le “proboscidi” viste finora su Williams e McLaren. La Lotus, invece, ha scelto un’altra possibile soluzione per la E22: prolungare i montanti dell’ala anteriore, in modo che fossero questi a creare la struttura antiurto davanti. In questo modo resta un “buco” al centro, dove gli altri hanno la proboscide: e lo schema ricorda abbastanza la Williams FW26 del 2004, soprannominata “tricheco”. Ognuna delle due soluzioni ha i suoi pro e contro, fermo restando che si tratta sempre di un compromesso per minimizzare l'inevitabile interferenza sui flussi d’aria. Gli esperti però ritengono che dopo i primi test si andrà verso una unificazione delle varie soluzioni, sulla base dei risultati in pista.

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