Perché le 25 vittorie F1 di Hamilton non valgono Clark

Perché le 25 vittorie F1 di Hamilton non valgono Clark
Per valutare il pilota di maggior successo non contano i primi posti assoluti, ma i trionfi in funzione delle corse disputate. Ecco questa speciale classifica

22.04.2014 ( Aggiornata il 22.04.2014 13:37 )

Con 25 vittorie Lewis Hamilton diventa l’ottavo pilota più vincente di sempre nella storia della Formula Uno: raggiunge e affianca Jim Clark e Niki Lauda nella classifica di chi ha vinto più Gran Premi. Quella classifica che è guidata da Schumacher, inarrivabile a quota 91 successi, seguito da Prost (51 vittorie), Senna (41 vittorie) e Vettel (39 vittorie).  Ma quanto valgono le 25 vittorie di Hamilton, le 32 di Alonso e le 39 di Vettel dei giorni nostri rispetto alla storia? I paragoni sono sempre difficili perché oggi si corrono mediamente 19/20 Gp a stagione contro i 16 dell’epoca di Senna e i 14/15 dell’epoca di Lauda e Stewart e gli appena 9/10 dei tempi di Clark. I piloti hanno un carriera più longeva, le monoposto sono più affidabili e finiscono tutte le corse. L’unica costante tra tutte le epoche è che ci sono macchine vincenti e binomi piloti-auto che iniziano striscie di successo che durano anni. Successe così con la Ferrari 312 T di Lauda elle sue varie versioni, con la McLaren-Honda Mp4 di Prost e Senna, con le Williams Fw12/15 di Mansell e Prost, con le Red Bull degli ultimi anni. Per cui il modo migliore per valutare i successi di un un pilota nella storia delle corse non è calcolare il numero assoluto di vittorie, ma dividerle per il numero dei Gran Premi cui ha preso parte. Fare la media vittorie/gara. Chi ha vinto più corse disputando il minor numero di Gran Premi è il pilota di maggior successo.  E allora facendo due conti si vede che senza andare a scomodare Fangio che apparteneva a un’epoca davvero pionieristica della F1, il pilota che ha vinto più corse in proporzione ai Gran premi disputati resta Jim Clark, l’asso scozzese che conquistò con la Lotus due titoli mondiali e morì a 33 anni a Hockenheim, nel 1968. Clark, che con la Lotus di Chapman aveva formato un binomio imbattibile quanto quello di Senna con la McLaren e di Vettel con la Red Bull, ha conquistato fra il 1962 e il 1968 25 vittorie in F1. Come Hamilton. Solo che Clark le ha ottenute prendendo parte ad appena 72 Gran premi, il che significa una media incredibile: 1 vittoria ogni 2,88 gare. Dietro di lui Vettel, che con 39 trionfi in 124 Gp ha la notevole media di 1 vittoria ogni 3,17 corse. Appena sotto dai lui c'è Schumacher, i cui 91 successi in 307 Gp gli valgono la bella media di 3,37 gare/vittorie. E se Schumi non avesse rovinato la media con i tre anni a bocca asciutta in Mercedes dopo il rientro alle corse, oggi sarebbe alla pari con Jim Clark. Un poco più indietro, ma sempre nell’eccezionale media di 1 vittoria ogni meno di 4 Gp sono Jackie Stewart (3,66 gare/vittorie), Prost (3,90) e Senna (3,92), questi ultimi due ancora uniti nelle statistiche come in tutta la carriera. Hamilton, con 1 vittoria ogni 5,32 corse disputate, è indietro in questa classifica media di gare/vittorie ma comunque meglio di Lauda (6,84) con cui condivide il numero dei Gp vinti. Ancora più indietro è Alonso, che sconta più che gli anni in Ferrari, il biennio quasi a secco con Renaut fra il 2008 e il 2009: Fernando ha una media di 6,87, vale a dire 1 vittoria quasi ogni 7 gare. Paradossalmente è avanti in questa classifica  Damon Hill, che ha vinto solo 22 Gp in carriera ma ha quasi sempre corso con macchine vincenti che gli hanno migliorato la media: 5,22 gare tra una vittoria e l’altra.   Chi ha vinto più gare disputando meno Gran premi Clark              2,88 gare/vittorie Vettel             3,17 gare/vittorie Schumacher  3,37 gare/vittorie Stewart           3,66 gare/vittorie Prost               3,90 gare/vittorie Senna             3,92 gare/vittorie D. Hill            5,22 gare/vittorie Hamilton       5,32 gare/vittorie Mansell         6,03 gare/vittorie Lauda             6,84 gare/vittorie Alonso           6,87 gare/vittorie  

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