Allison: Vincere ora? Sarebbe fortuna

Allison: Vincere ora? Sarebbe fortuna
E aggiunge: "Ma stiamo migliorando costantemente. E per il futuro agiremo su tutto, non solo sul motore. Perché Mattiacci vuole che torniamo al vertice e ci restiamo"

03.09.2014 ( Aggiornata il 03.09.2014 21:32 )

Nell'imminenza del GP d’Italia a Monza, James Allison (direttore tecnico della Scuderia Ferrari) ha incontrato alcuni giornalisti con cui ha parlato delle aspettative più immediate ma anche del futuro più o meno prossimo. Argomenti di cui può dire parecchio, visto che anche se sull'attuale vettura ha messo poco mano, ha comunque ormai metabolizzato la situazione, e che è comunque pienamente al lavoro sulla monoposto del 2015. Ecco alcune delle risposte date alle varie domande. Si parla molto di power unit e tutte le colpe sembrano del motore. Ma è proprio così? Cosa è mancato alla F14 T? «Principalmente siamo dietro ai nostri concorrenti di Mercedes per una questione di potenza ma anche di carico aerodinamico. È difficile dividere in percentuale le colpe, è il veicolo che nel suo complesso non è sufficientemente competitivo. Dobbiamo lavorare in ogni parte, non è questione solo di motore e nemmeno solo di aerodinamica, ma anche di sospensioni e di sistemi. Ogni parte della vettura deve essere migliorata per farla diventare più competitiva il prossimo anno». Il progetto 2015 a che punto è? «Abbiamo preso la maggior parte delle decisioni fondamentali relativamente al progetto e abbiamo scelto le strade da seguire per trovare le prestazioni nei prossimi mesi. All’inizio del progetto si fanno delle scelte sulle quale si decide di puntare per guadagnare competitività in seguito. Abbiamo scelto l’architettura della macchina e nei prossimi mesi si cercherà la prestazione in funzione delle decisioni prese». Cambierà molto? «Sarà diversa in ogni sua parte». Fernando ha detto che sta lavorando al suo rinnovo di contratto. Quanto è importante per lei avere un pilota come lui? «Una squadra come la Ferrari ha bisogno sempre di piloti di primo livello ed è sempre stato così. Abbiamo sempre avuto campioni del calibro di Fernando e sarà sempre un obiettivo di questa squadra. Detto questo, avere un pilota come lui è un grande vantaggio perché la sua abilità non si discute ma a questo si aggiunge il fatto che ha una conoscenza approfondita dell’azienda, il che facilita il lavoro a tutti». A Monza l’obiettivo realistico qual è, con questa vettura? «Per trovare l’obiettivo realistico della F14 T a Monza bisogna guardare a Spa-Francorchamps, le caratteristiche delle due piste sono simili, conta magari un po’ di più il motore mentre l’aerodinamica pesa leggermente di meno, e quindi a Monza ci si può attendere una competitività simile a quella di Spa. Fra le due gare abbiamo migliorato qualche cosa, ma anche gli altri avranno fatto dei passi avanti e quindi la gerarchia difficilmente sarà diversa rispetto al Gran Premio del Belgio». Delle piste che rimangono, ce n’è una sulla quale si può sperare un po’ di più, di riuscire a centrare una vittoria quest’anno? «Bisogna essere realistici. In ogni pista questa stagione abbiamo registrato un certo gap, spesso superiore al secondo, dalla Mercedes. Per questo credo che loro debbano sbagliare in modo pesante per darci l’opportunità di vincere. Riuscirci, anche se in modo fortunoso, sarebbe bello per tutti noi, però il nostro obiettivo è concentrarci sul miglioramento della vettura per arrivare su ogni pista con una monoposto più competitiva rispetto alla gara precedente. Dobbiamo cercare di estrarre il massimo della prestazione da ogni fine settimana e di sicuro possiamo dire che nelle ultime due o tre abbiamo migliorato la nostra vettura, lo si nota dal fatto che entrambi i piloti sono stati più competitivi rispetto all’inizio della stagione e spero che questo continui. Però per vincere dobbiamo essere fortunati». Dopo l’errore in griglia di Spa sulla macchina di Fernando, state lavorando con Mattiacci su un cambiamento di approccio e di metodo? «Si, stiamo tutti lavorando insieme per massimizzare le opportunità ogni volta che si presentano. Detto questo, l’affidabilità della nostra vettura non è mai stata un punto debole, credo che abbiamo terminato più gare di chiunque altro. Non ci siamo mai dovuti ritirare per un problema tecnico legato alla vettura in gara e, generalmente, la nostra squadra in pista è una delle più forti che si siano mai viste in Formula 1. È un team che non commette molti errori. A Spa abbiamo avuto un problema tecnico che ci ha fatto scoprire alcuni aspetti legati all’organizzazione che si possono migliorare. Nella fattispecie la difficoltà di recuperare in pochi minuti la strumentazione che ci serviva per risolvere il problema tecnico». Quanto è possibile recuperare nel 2015 tenendo presente che solo il 48% del motore può essere cambiato? È realistico pensare di poter raggiungere la Mercedes? «È vero che non si può cambiare ogni pezzo del motore, ma il regolamento dice che la maggior parte dei pezzi che può fare la differenza in ambito di potenza del motore sono ancora liberi. Il 48% è un valore non vincolante e può essere fuorviante rispetto a quelle che sono le reali possibilità di migliorare la potenza della power unit. La strada è completamente aperta per quanto riguarda le regole. Il nostro problema non sono infatti le regole, ma il tempo, quello necessario per chiudere un gap così grande. Quindi dobbiamo sfruttare al massimo ogni minuto disponibile da adesso all’ultimo momento prima dell’omologazione che è fissata al 28 febbraio 2015. Ma, come ho detto all’inizio, non è solo il motore che deve crescere, anche il telaio, le sospensioni e ogni parte della vettura. Non so se possiamo recuperare il gap in un solo anno, ci stiamo provando. Ma come ha detto Mattiacci, noi stiamo guardando anche al futuro a medio-lungo termine, non solo a breve. Lui vuole far ritornare questa squadra davanti a tutti e farla rimanere lì per tanti anni. Detto questo, stiamo lavorando al massimo per il prossimo anno, per riuscire ad avere una vettura molto molto più competitiva. Nel contempo però stiamo gettando le basi per far ritornare la Ferrari la squadra di riferimento in Formula 1».

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