F1 Malesia, la perfezione di Vettel

F1 Malesia, la perfezione di Vettel
Ma anche della Ferrari, sia in gara che in qualifica a Sepang, hanno meritato questa vittoria. Davvero, "Ferrari is back"

29.03.2015 ( Aggiornata il 29.03.2015 12:34 )

La vittoria perfetta di Sebastian Vettel e della Ferrari dopo il giro perfetto in qualifica. Seb ha vinto il suo 40° Gran Premio, il primo con la Ferrari, riportando la Rossa sul primo gradino del podio dopo 34 gare di digiuno. E dimostrando a tanta gente, che era convinta non fosse davvero un campione completo nonostante 4 titoli mondiali, di che pasta davvero è fatto. Vettel nel giro di rientro ha gridato alla radio in italiano più volte la sua gioia: «Yes!! Grazie ragazzi, grazie. E poi si, Forza Ferrari», chiudendo con quella frase “Ferrari is back” che rapidamente diventerà lo slogan simbolico di questo Gran premio. Poi dopo esser sceso dall’auto Vettel si è emozionato davvero: all’arrivo ha preso una bandiera gialla Ferrari e continuava ad agitarla appena sceso dalla macchina (gesto oltretutto proibito dalle ferree regole della procedura F1, ma chi se ne frega!), poi nel retro podio è scoppiato a piangere per l’emozione mentre abbracciava Diego Ioverno, il capo dei tecnici in pista che Arrivabene ha mandato sul podio a ricevere il trofeo a nome di tutta la squadra. Premiando un capomeccanico, e non un ingegnere o se stesso. Un gesto di grande simbolismo perché identifica il lavoro del team che c’è dietro questa vittoria.

Pensando a Schumi

Le prime parole del pilota sono un ricordo per Schumacher: «Quando ho varcato per la prima volta le porte di Maranello ho ripensato a Michael, il mio mito, a quante volte da bambino in tv l’ho visto salire sul podio con la tuta rossa. Oggi ci sono io...». Poi Vettel analizza la corsa. «Direi una giornata fenomenale. Come mi sento? È incredibile. Vedere i ragazzi rossi dal podio ha creato un’atmosfera incredibile. Mi ricordo delle vittorie di Fernando e Michael quando festeggiavano quelle vittorie: è incredibile ora essere parte di questa squadra. Sono davvero felicissimo». Poi ripensa a come si era sbilanciato al sabato auspicando una vittoria: «Ci credevo davvero quando l’ho detto ieri, Bisogna crederci. Sennò che senso ha alzarsi al mattino? Se non crediamo che possano succedere cose grandiose diventa una vita un po’ triste. Oggi è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Ma il giorno migliore deve ancora venire».

Fine di un doppio digiuno

Con la sua 40ª vittoria Vettel ha cancellato un digiuno di un anno e mezzo. Brasile 2013, ultima gara di quell’anno il suo ultimo successo. L’ultimo trionfo Ferrari è ancora più vecchio, Gp Spagna 2013: quasi due anni tondi. «È la mia prima vittoria da più di un anno - dice Vettel - mi mancava davvero dopo una stagione dura come l’anno scorso». La chiave della vittoria di Vettel è quella safety car uscita al terzo giro, quando Ericsson è andato nella sabbia e sotto safety car tutti sono andati ai box a cambiare le gomme. Vettel è uno dei sei che è rimasto in pista e alla ripartenza aveva pista libera davanti mentre le Mercedes erano impantanate nel gruppo. E questo ha permesso a Seb di guadagnare quei 10 secondi di margine che ha poi gestito fino in fondo con una strategia di 2 soste tenendo le gomme dure per gli ultimi 19 giri. «La strategia è stata eccezionale e questo è merito del team. In gara eravamo quasi sorpresi dal nostro ritmo: vero che venerdì avevamo visto che con le medie eravamo veloci, ma le Mercedes facevano fatica a prenderci. Nel secondo stint Hamilton è riuscito a riprendermi un po’, ma nell’ultimo stint siamo riusciti nell’ultimo a tenere il ritmo». Poi racconta un retroscena: «Non dovrei dirlo, ma nell’ultimo giro ho perso il controllo di me stesso. Mi dicevo: stai per vincere con la macchina rossa... Poi mi sono imposto di non pensarci per non distrarmi». Alberto Sabbatini

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