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Ricciardo: "Strategie condizionate dalle safety car"

L'australiano spiega come le neutralizzazioni abbiano compromesso le sue possibilità strategiche, viste le difficolta di sorpasso in pista
Ricciardo: "Strategie condizionate dalle safety car"

20 set 2015

Daniel Ricciardo ci ha provato fin quasi all'ultimo, anche grazie alle safety car che avevano azzerato due volte il vantaggio di Vettel, ma non c'è stato nulla da fare. Peraltro l'australiano ha portato a casa un ottimo secondo posto e lui vede in modo differente l'influenza delle neutralizzazioni in questa gara: «Credo che questa era la nostra migliore possibilità di una vittoria e ci siamo avvicinati, per cui possiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. All'inizio Seb se n'è andato via ma poi mi sono rifatto sotto e se non fosse stato per la safety car sarei stato abbastanza vicino da effettuare un "undercut" al pit-stop. Fare entrambe le fermate in regime di safety car ha influenzato le nostre possibilità e penso che questo abbia davvero condizionato la gara, perché in altri modi è difficile superare qui». Ricciardo prosegue spiegando un po' meglio come si sono evolute le strategie in gara: «Nella prima parte di gara stavamo andando molto forte, con Seb costretto a spingere forte per rompere il divario DRS. Con il passare dei giri sembrava che noi riuscissimo a sfruttare un po' di più le gomme. Non mi è piaciuto veder uscire la safety car, ma sapevo che dovevo ancora fare una sosta, così avevo una possibilità in più. Ma Seb sembrava aver imparato dal primo stint, ha iniziato più tranquillamente che nel primo ed è stato in grado di sostare più tardi. Sono stato in grado di chiudere il gap su di lui ancora una volta, prima che avessimo un'altra safety car. Abbiamo ottenuto il giro più veloce giusto verso la fine e possiamo essere orgogliosi di questo. Guardando avanti, Suzuka è generalmente una buona pista per noi, anche se non mi aspetto di fare così come oggi, ma possiamo puntare alla top five. Comunque è bello ottenere un altro podio, sono davvero felice per la squadra. Nelle ultime gare il telaio è davvero tornato a "prendere vita" e quindi grazie ai ragazzi per questo». Maurizio Voltini

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