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Hamilton-Rosberg: un mondiale in due curve

Analizziamo ai raggi-X la decisiva fase di avvio del GP a Suzuka col duello ruota-ruota fra le Mercedes
Hamilton-Rosberg: un mondiale in due curve

27 set 2015

Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix RaceChe la gara giapponese (e il prosieguo del campionato) si sia decisa soprattutto al via, l'hanno affermato i due diretti protagonisti ma non solo loro: Lewis Hamilton e Nico Rosberg hanno percorso fianco a fianco le prime due curve nella quasi interezza, visto che all'uscita dell'ultima l'inglese ha allargato il tedesco oltre il cordolo facendogli così perdere altre due posizioni. Ma vediamo bene con l'aiuto delle foto di Sutton (sia dal basso che dall'alto) cosa è successo metro per metro (o quasi) in questo frangente e perché alla fine Rosberg non l'ha presa troppo bene. Intanto allo spegnersi del semaforo partono piuttosto bene entrambi, a differenza di quel che si è detto, tanto da distanziare gli altri dietro (in particolare Vettel e Bottas). Hamilton però parte meglio, forse anche aiutato dalla spinta del motore più fresco: ricordiamo che da Monza a Rosberg è montata una power unit più usata. In più Rosberg non chiude subito per difendersi, che sarebbe stata l'unica possibilità per non presentarsi affiancati alla prima staccata. A questo punto Rosberg dall'esterno "molla i freni" e riesce a entrare più velocemente. Ma non abbastanza da poter chiudere la traiettoria (senza rischiare un contatto, almeno): Hamilton riesce a tenere "dentro" le ruote davanti, trovandosi poi in posizione più favorevole per affrontare la curva 2. A questo punto Hamilton non si accontenta di tenere il lato interno. Lui a fine gara dirà con il team di aver avuto del sottosterzo, ma di fatto allarga la traiettoria sempre più fino a portare Rosberg, che è sempre di fianco anche se non più alla stessa altezza, ad allargare oltre il cordolo in uscita. Quanto Hamilton sia su una traiettoria più larga di quella normale, lo si vede prendendo a riferimento l'inizio del cordolo in uscita: nella quarta foto si vede come rispetto a questo abbia lasciato solo lo spazio di una macchina (quella di Rosberg che ci sta al centimetro) comunque in modo per lui di poter stare all'interno del cordolo stesso. Nella sesta foto si vede invece come Bottas e soprattutto Vettel siano invece molto più all'interno, come traiettoria, di almeno due "larghezze". Ora, intendiamoci: Hamilton aveva tutti i diritti - per regolamento, abitudini e anche leggi della fisica - per fare così. E in una certa misura, questo lo sapeva benissimo anche Rosberg (che infatti ha posto la questione in termini di fair play fra compagni di squadra, e non di regolamento) quando ha cercato di resistere all'esterno, posizione notoriamente svantaggiosa. C'è quasi riuscito, ma non è andata bene fino in fondo: diamogli almeno l'onore delle armi. Resta l'idea - non solo un'impressione ma una certezza, ormai - che se c'è uno fra i due che non vuole causare contatti che compromettano la gara del team, è Rosberg. Quando invece Hamilton se ne frega bellamente, e non da oggi. Del resto sappiamo tutti benissimo cosa successe quando, cercando di resistere in una situazione simile, Nico toccò involontariamente Lewis a Spa 2014… Maurizio Voltini Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race Japanese Grand Prix Race

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