Era il 1998 quando Mecachrome fece la sua ultima apparizione in Formula 1 in prima persona, gestendo i V10 Renault che era uscita dal giro dopo il mondiale del 1997, poi andò avanti collaborando con la Regie assemblando i propulsori fino all’era dei V8. Adesso, l’azienda francese punta a rientrare e ha sottoposto la propria candidatura per la fornitura del motore “alternativo” alle power unit ufficiali, dal 2017. Candidatura che arriva dopo quelle di Ilmor e AER, mentre la Cosworth ha smentito l’interesse a partecipare.
Secondo quanto riporta Motorsport.com, con un’intervista esclusiva a Jean Charles Raillat, CEO di Mecachrome Canada, l’azienda avrebbe le spalle sufficientemente solide per sostenere l’impresa e renderla finanziariamente fattibile con una fornitura a due team ma anche un impegno minimo spalmato almeno su tre anni. «Abbiamo gestito in parallelo molti programmi. Siamo abituati e abbiamo le risorse tecniche e umane per farlo, abbiamo i banchi prova (uno a Aubigny è specificamente dedicato alle unità Renault F1) e non serve un piano specifico da realizzare. I progetti che curiamo sono completi, dall’ideazione alla produzione e regolazione, al pari della garanzia di assistenza in pista».
Mecachrome che ha vinto l’appalto per fornire i motori alla GP3 dal prossimo anno, dei V6 aspirati con cubatura di 3.4 litri, unità destinate anche alla GP2 dal 2017, con l’aggiunta del turbocompressore. Sempre Raillat: «Le richieste della FIA per una proposta di fornitura in Formula 1 impongono una cilindrata massima di 2.5 litri e la nostra base di sviluppo è assolutamente compatibile con quanto chiede la Federazione. In termini di risorse e capacità ci siamo, siamo abituati in Mecachrome a ideare e industrializzare un motore in 6 mesi».
Fabiano Polimeni