Dennis critica la gestione Whitmarsh

Dennis critica la gestione Whitmarsh
Il Presidente della McLaren indica nell’operato del suo predecessore l’inizio dei problemi che hanno trascinato la squadra in fondo alla griglia

15.12.2015 ( Aggiornata il 15.12.2015 17:21 )

Il paddock di Formula Uno non è un contesto dove si pratica autocritica. La colpa è sempre di qualcun altro, in pieno stile politichese, e non fa eccezione Ron Dennis. Il Presidente della McLaren, analizzando il momento più nero della storia della squadra, ha fatto parecchi passi indietro, tornando al termine della stagione 2012 per identificare l’origine dei problemi che affliggono il team. «Al termine del campionato di tre anni fa avevamo la monoposto più veloce in pista – ha spiegato Dennis e non c’era nessun cambio di regolamento in vista. È stato deciso di varare una monoposto completamente nuova, e non si confermata una scelta giusta. E non è stato giusto decidere di andare avanti con la nuova vettura dopo il primo (fallimentare) Gran Premio del 2013. Sarebbe stato corretto ripartire da quella dell’anno precedente e riprendere da li lo sviluppo. Invece il lavoro è proseguito nella direzione sbagliata». Dennis è poi passato ad un bilancio della stagione 2015, confermando di credere ancora nella partnership con la Honda come via per arrivare al successo a lungo termine: «È stato un anno impegnativo, ma non orribile. Ho ancora l’assoluta convinzione che per vincere un campionato del mondo sia necessario essere supportati al cento per cento da uno dei quattro produttori di motori presenti oggi in Formula Uno. Siamo estremamente fortunati ad avere il supporto della Honda. Certo, è stata e sarà una sfida, ma non credo sia solo colpa della power unit se non sono ancora arrivati i risultati sperati. Sappiamo come abbiamo terminato la stagione, ed abbiamo un bel po’ di fiducia per sperare in un netto miglioramento in vista dell’inizio del prossimo campionato. Dobbiamo solo scavare in profondità, dai banchi di prova in Giappone alle gallerie del vento, così come in tutti gli altri settori. Siamo molto concentrati, e intendiamo mantenere le nostre promesse». Roberto Chinchero

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