Newey, 2016 Red Bull sarà molto difficile

Newey, 2016 Red Bull sarà molto difficile
Anticipa un futuro complicato per la scuderia, senza un motore competitivo. E aggiunge: Honda può recuperare

22.12.2015 ( Aggiornata il 22.12.2015 12:53 )

Non sono i fuochi d’artificio di fine anno, quelli li hanno già mandati in scena nell’arco di 19 gran premi, ma fa specie sentire le parole di Adrian Newey sulle prospettive 2016 della partnership con Renault, TAG-Heuer per la forma. Uno sguardo disincantato, realista, su cosa attende la Red Bull: una stagione difficile. Red Bull marchia Tag-Heuer il motore «Francamente sarà estremamente dura. Se inizieremo con un motore che avrà la stessa potenza del 2014 e 2015, cosa che ritengo sarà verosimile, ci ritroveremo ancor più indietro», ha dichiarato da Dubai, durante la terza tappa del Challenge MRF di Formula 2000, nel quale è impegnato il figlio figlio Harrison. Il quarto posto nel Costruttori si annuncia come un miraggio? Parole che contrastano con le aspettative rilanciate da Daniel Ricciardo recentemente, lui che si augurava di poter lottare per il podio e tornare alla vittoria. «Secondo le nostre analisi, abbiamo trovato un buon guadagno sul fronte telaistico, ma i team ovviamente andranno tutti avanti, Mercedes e Ferrari avanzeranno», ha aggiunto. Poi si guarda anche alle spalle, perché le minacce potrebbero arrivare già dalla Toro Rosso: «Con il motore Ferrari 2015 saranno notevolmente più avanti della power unit Renault di quest’anno. Poi credo che Honda, da quanto abbiamo visto, farà un buon progresso, ritengo che il loro motore termico sia un buon motore e il loro problema quest’anno è stato il sistema di recupero dell’energia sul turbocompressore, un MGU-H troppo piccolo, ma è qualcosa facilmente risolvibile durante l’inverno». Un pessimismo che è quasi un mettere le mani avanti, senza nutrire aspettative troppo elevate. Non manca, infine, la stoccata alla FIA: «Il 2016 sarà un anno molto difficile per noi, si tratterà di vedere cosa accadrà in seguito in Formula 1, nel 2017 e oltre. C’è la volontà da parte di chi governa lo sport di consentire ai team privati, come il nostro, di avere un motore competitivo, oppure no?», riporta Motorsport.com Fabiano Polimeni

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