FAENZA - Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, il
nuovo reparto corse di Toro Rosso, diventato finalmente operativo a novembre 2015, è qualche cosa di davvero speciale. Dimenticatevi i capannoni anonimi sulla quale era nata e cresciuta la
vecchia Minardi e le sei strutture che dal 2006 hanno ospitato la successiva gestione
Toro Rosso. Ora siamo di fronte ad una architettura del tutto nuova,
realizzata dallo studio Archigeo, estremamente moderna ma discreta. Lontana dalle linee futuristiche ed eccessive dei nuovi reparti corse di
McLaren e
Ferrari, ma parimenti efficiente e ricca. Per molti aspetti persino meglio della più titolata struttura della
Red Bull a Milton Keynes.
La
nuova Toro Rosso è basata su una struttura a tre piani in totale per 15.000 metri quadrati. Un ufficio tecnico composto da 80 persone a cui si aggiungono i quasi 100 che a Bicester in Inghilterra, si occupano di
sviluppo aerodinamico e test in galleria del vento. Ai piani inferiori un reparto compositi all’avanguardia, dove 85 tecnici re alizzano tutte le
componenti in carbonio, dotato di quattro modernissime autoclavi. Ovunque, pavimento in porcellanato, tali da fare assomigliare la nuova fabbrica di
Toro Rosso più ad un laboratorio farmaceutico piuttosto che ad un luogo dove si costruiscono automobili. Tutte nuove le macchine per la produzione di parti a controllo numerico, un nuovo reparto elettronico formato da 25 tecnici.
Abbiamo visto in
costruzione la nuova vettura Str11 dotata già di motore V6 ibrido Ferrari, che la prossima settimana sosterrà il test anti-crash al laboratorio Csi di Milano, l’unico insieme a Cranfield omologato dalla Fia. Il lavoro ferve in maniera febbrile a Faenza. Con il
direttore tecnico James Key presente quasi tutti i giorni, per una struttura che disponendo di un
motore diverso dalla Red Bull, non potrà quest’anno utilizzare molte sinergie tecniche con Red Bull Technology.
Toro Rosso, prove di pit-stop dentro la fabbrica - VIDEO
Per la
Toro Rosso il 2016 sarà l’anno della svolta, della maturità.
Franz Tost non nasconde che il target rimane il 5° posto finale nella classifica Costruttori. Per farlo punta su due piloti veloci e finalmente più esperti, e sulla base concreta del
motore Ferrari versione Abu Dhabi 2015. Che sebbene non più aggiornato nel corso della stagione 2016, garantirà soprattutto nella prima parte di campionato, una eccellente e collaudata piattaforma in termini di potenza e affidabilità. Una realtà sempre più importante quella di
Toro Rosso.
Che oggi
dà lavoro a 480 persone e nella provincia di Faenza è diventata ora la struttura industriale più grande. Ormai l’unico retaggio con il passato è rimasto il primo capannone dove era sorta la
Minardi e che a breve dovrebbe diventare un museo per ospitare tutte le monoposto F.1 costruite a Faenza. Ma
la nuova fabbrica, proietta Toro Rosso davvero in una dimensione futura, eleva il secondo team italiano di F.1 nel gruppo delle squadre di vertice. Almeno come infrastrutture. Perché in F.1, così come nella vita, chi si ferma è perduto. A Faenza lo hanno capito da un pezzo.
Cesare Maria Mannucci
Il servizio completo lo trovate su Autosprint numero 4, in edicola da martedì 26 gennaio.
