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F1 Cina: Wehrlein fregato dalle pozzanghere

Aquaplaning in pieno rettilineo per il tedesco della Manor: una somma di fattori che lo portano a sbattere subito appena lanciato in qualifica
F1 Cina: Wehrlein fregato dalle pozzanghere

16 apr 2016

Davvero inconsueto l'incidente che ha tenuto a lungo ferme le monoposto all'inizio delle qualifiche a Shanghai, per via della bandiera rossa uscita quando Pascal Wehrlein è andato a sbattere contro il guard-rail laterale in pieno rettilineo. Questo perché, nonostante la pista in via di asciugamento, in corrispondenza della linea del traguardo vi erano ancora grandi pozzanghere, dovute alla struttura che scavalca il rettilineo posta più in alto. A causare questo incidente apparentemente banale e quasi da debuttante, sono stati in realtà diversi fattori concomitanti: l'aquaplaning di base, amplificato dalle gomme slick montate in quel momento, ma anche il fatto (come evidenziato da Massa) che in quel punto c'è un dosso che tende già a destabilizzare le monoposto, nonché la mancanza di carico dovuta all'ala mobile già aperta in quel frangente. Per non parlare del fatto che Wehrlein è stato semplicemente il primo a passare su quel tratto a piena potenza. Che il bagnato con conseguente aquaplaning sia stato il fattore decisivo lo dimostra anche il fatto che su pista asciutta non si sono mai avuti problemi nemmeno lievi, in quel passaggio di pista. Piuttosto è stato ipotizzato che Wehrlein avesse pure sterzato nel momento in cui ha "perso" la macchina, manovra che avrebbe favorito la perdita di aderenza, ma in verità si è visto che il volante è stato "mosso" solo dopo per cercare di controsterzare e recuperare, in due tempi perché il retrotreno è "scappato" prima a sinistra e poi a destra. Purtroppo per Wehrlein, come ha dichiarato in seguito, «Non c'è stato nulla da fare, fra aquaplaning e dosso»: la macchina è partita definitivamente verso sinistra andando a toccare il rail prima con la ruota posteriore e poi con l'anteriore. L'urto non è stato davvero violento: qualche danno a ruota e sospensioni della MRT, che forse sarebbe stato pure recuperabile in tempo (anche perché la neutralizzazione è durata davvero parecchio) se non fosse che i regolamenti impediscono di farlo. Pazienza, partirà ultimo a fianco di Hamilton: un modo come un altro di mettersi comunque sotto i riflettori... Questa la dichiarazione di Pascal al termine delle Q1: «Non credo di aver corso un rischio eccessivo, siamo usciti con le supersoft perché la pista era asciutta. Poi c’era una pozza di bagnato e un lieve dosso, lì, e la macchina mi è partita. Ma non credo sia inesperienza. Non c’entra nulla, non sono uscito in curva. Ero in pieno rettifilo e non potevo farci niente, in rettilineo si spinge sempre al massimo. Fossi uscito in curva, allora sì che sarebbe stato un mio errore ma in rettilineo no...». Maurizio Voltini

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