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Scaramucce, anche verbali, in pista durante il venerdì di libere
Francesco Colla
29 ott 2016 (Aggiornato alle 16:42)
Ore 15.00 di venerdì all’Hermanos Rodriguez di Città del Messico: nonostante l’aria frizzante la temperatura in pista si sta scaldando parecchio a causa del traffico nelle FP2. Che trasforma i piloti in automobilisti imbufaliti. Pochi minuti prima Carlos Sainz aveva inveito contro Magnussen: “Questo ragazzo non ha cervello!” per non avergli reso agevole il passaggio durante il long run.
Poi è il turno di due ben più blasonati nomi: “Sembra che tutti vogliano gareggiare” - sbotta Sebastian Vettel via radio - “Guarda che idiota…” L’incauto “guidatore” rimbrottato dal tedesco è nientemeno che Fernando Alonso: quattro titoli mondiali da una parte, due dall’altra. E una Rossa in comune.
L’asturiano non se la prende e al termine della sessione bolla la questione con termini quasi messianici: "Viste la situazione della Ferrari e quella sua personale, deve essere molto frustrato: lo perdono…". Dal canto suo il tedesco, sorridente per il miglior tempo ottenuto nel pomeriggio, ci scherza su: “Non mi sembrava di essere in autodromo, ma nel pieno centro di Città del Messico".
Cose che succedono, nell’adrenalina della competizione. Fatto sta che l’epiteto “idiota” è ultimamente molto in voga tra i piloti. Lewis Hamilton lo ha usato in Giappone per apostrofare il presunto autore della protesta contro Verstappen. E proprio il giovane olandese aveva dato dell’idiota, casualità, a Vettel in Malesia. La ruota gira: chi sarà il prossimo?
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