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Grosjean promuove le Pirelli wet, Hulkenberg più cauto

La resa è parsa migliore delle specifiche 2016, anche se Nico sottolinea come una risposta completa si avrà al primo week end di gara sotto la pioggia

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

2 mar 2017 (Aggiornato alle 18:15)

Prima occasione per valutare il rendimento delle gomme larghe da bagnato sviluppate da Pirelli, a Barcellona. Dopo lo sviluppo portato avanti con i muletti modificati di Ferrari, Red Bull e Mercedes, tutti hanno potuto verificare l'evoluzione di una gamma al centro di critiche ogni qualvolta si sia corso sul bagnato lo scorso anno. Le gomme full wet, in particolare, erano ritenute insufficienti dai piloti, che invece apprezzavano la resa delle intermedie. Una sfida tecnica per Pirelli che si è sommata alla maggiore impronta a terra e la necessità di migliorare la fase di riscaldamento della gomma, velocizzarla, in funzione delle nuove regole in caso di partenza sul bagnato.

Al via dietro safety car, quando sarà deciso dalla direzione gara, seguirà lo start dalla griglia, con partenza da fermo. Niente termocoperte, da qui il bisogno di avere mescole che si attivino in fretta. Cosa ne pensano i piloti del lavoro fatto in inverno? Tra coloro i quali hanno pagato il prezzo più alto nel 2016, Romain Grosjean, andato a sbattere nel giro di schieramento in griglia nel Gran Premio del Brasile, causa aquaplaning, dopo una qualifica da incorniciare. 

«La gomma da bagnato estremo è molto interessante, è stato compiuto un gran passo avanti sullo scorso anno. Le posteriori non si surriscaldano e la temperatura resta stabile. Le gomme intermedie vanno molto bene sul giro singolo, ma si rovinano in fretta: c'è del lavoro da fare», ha commentato il pilota Haas.

Positivi anche i commenti di Nico Hulkenberg, con una buona dose però di realismo, a sottolineare come non sia lo scenario migliore per giudicare le gomme da bagnato quello in cui la pista viene irrigata artificialmente, si asciuga in fretta e lascia poco spazio per esaminare il comportamento in caso di aquaplaning: «Non abbiamo girato molto perché dovevano bagnare la pista ed era subito da intermedie. Ho fatto un run con le full wet e uno con le intermedie, sono andati bene. Non abbiamo potuto provare a fondo la resa con l'aquaplaning, la scopriremo nei week end di gara».

Quanto agli sviluppi in programma, Pirelli lavorerà a una nuova mescola, che potrebbe essere pronta per essere sperimentata durante test specifici già a ridosso del Gran Premio di Cina, in calendario il 9 aprile. Dovessero arrivare i riscontri cercati, l'introduzione potrebbe arrivare in una fase successiva del campionato.

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