F1 Monza, Perez e Ocon: "Stamattina ci siamo chiariti"

F1 Monza, Perez e Ocon: "Stamattina ci siamo chiariti"© sutton-images.com
In conferenza piloti, quelli della Force India dichiarano pace fatta dopo gli scontri di Spa: "Conta di più la squadra e il 4° in campionato"

Maurizio Voltini

31.08.2017 17:35

Nella tradizionale conferenza piloti con la stampa del giovedì, a Monza sembrava quasi avessero posizionato Sebastian Vettel in mezzo più per separare i due piloti della Force India entrambi presenti, che non per gli indubbi meriti di plurititolato. Ma è bastato iniziare a parlare per capire che l'aria tra Sergio Perez ed Esteban Ocon era molto più rilassata di quanto ci si potesse aspettare.

Il primo a parlare sul doppio scontro avvenuto a Spa, vertice di un'escalation nella serie di lotte "troppo intense" anche in altre occasioni (tipo Baku), è Checo: «Abbiamo corso molto ravvicinati nelle ultime gare, in cui ci sono stati incidenti, certo. Ma credo di aver avuto una discussione personale molto fruttuosa fra me e lui, e credo sia venuto il momento di voltare pagina. Tutti hanno la propria personale opinione su quanto accaduto: gli ingegneri ne hanno una, i fan e noi anche… Tutti hanno un'opinione diversa su quanto accaduto, però la cosa più importante è che da ora in avanti voltiamo pagina. La cosa importante per il team è la conquista del quarto posto nel Mondiale Costruttori e non possiamo permetterci di perdere altri punti. Ne abbiamo già persi parecchi in certe gare precedenti, per cui ora dobbiamo guardare avanti e sono sicuro che queste cose non accadranno più».

Del tutto sulla stessa linea anche la dichiarazione in merito di Esteban: «Come ha detto Sergio, abbiamo spesso corso in posizioni molto vicine, ultimamente siamo sempre in lotta per l'ultimo decimo in qualifica e in gara, quindi sicuramente diventa una battaglia molto serrata tra di noi. Ma quello che è accaduto in passato ormai è successo, non possiamo più cambiarlo, per cui dobbiamo guardare avanti. Come ha appena detto Sergio, abbiamo parlato stamattina assieme soltanto noi due, ed è tempo di dimenticare tutto quanto è accaduto e che lavoriamo per la squadra: dobbiamo comportarci da professionisti. Vogliamo continuare a lottare contro gli altri team e spingerci al limite per poter mantenere questo passo fino a fine stagione».

Come spiegato meglio nel corso della conferenza, Perez questo giovedì mattina si è recato direttamente in camera di Ocon per parlare a quattr'occhi con lui, in modo da far iniziare un nuovo rapporto di squadra e lavorare meglio nell'interesse del team Force India. Il risultato sarebbe che appunto entrambi siano d'accordo nel voltare pagina e guardare avanti. Anche perché c'è sempre una squadra (la Force India appunto) che avrebbe fatto chiaramente capire di non aver alcuna intenzione di permettere che simili fattacci accadano di nuovo…

«Io corro da parecchio ma anche Esteban da tanto tempo - risponde Perez a una domanda in tal senso - per cui credo che entrambi sappiamo gestire queste cose. E anche se ci saranno delle istruzioni dall'alto per noi, cercheremo di fare tutto il possibile perché l'interesse del team sia al primo posto, anche prima del nostro». Ma eventuali ordini di scuderia potrebbero danneggiare Ocon, visto che per la sua crescita sarebbe meglio avere l'opportunità di spingere liberamente ad ogni gara? «Credo che non conti che io sia un esordiente oppure un pilota esperto - risponde il francese - ma che alla fine sia il risultato a contare, per noi e per il team. E se ci sarà un ordine di scuderia, io sicuramente lo seguirò. Non c'è motivo per non farlo».

A questo punto viene coinvolto anche Vettel, ricordando come nel suo team precedente a Ferrari (Red Bull, cioè) avesse vissuto battaglie altrettanto intense con il suo compagno di squadra (non si capisce se si riferiscano a Webber, a Ricciardo o entrambi). In ogni caso c'è sempre il rischio che si superi un punto di non ritorno nei rapporti personali… «No, non credo che si sia quel rischio - risponde Sebastian - ci si parla sempre tra compagni. Sicuramente ci sono delle occasioni in cui le cose in pista non vanno come si vorrebbe, ma credo che nessun pilota abbia delle intenzioni veramente negative nei confronti del suo compagno di squadra o di un suo collega in generale. Certamente con il compagno di squadra la lotta si fa più intensa, a volte, perché guidi la stessa macchina e a volte si disputa la stessa posizione in pista, e vuoi sempre stargli davanti: vuoi essere tu quello più veloce, con la stessa macchina. In quel momento non ti interessa molto di quello che accade attorno a te, ma come hanno detto entrambi, al team che sta alle tue spalle non interessa chi sta davanti tra i due piloti, pensano alla macchina. È una linea sottile: vuoi essere competitivo all'interno della squadra però vuoi fare il meglio per il team. Ma non credo ci sia una linea che una volta l'hai attraversata non si possa più tornare indietro. Hanno fatto bene entrambi a cogliere l'opportunità di parlare l'uno con l'altro. Ora quando mi vedo con Mark, credo ti riferissi a lui (dice rivolto al giornalista della domanda, ndr), ho un ottimo rapporto: abbiamo parlato di alcune cose successe anni fa, e ora a distanza riusciamo anche a riderci sopra. Abbiamo i nostri punti di vista, magari diversi, però sono cose normali: credo comunque che non ci sia mai un punto di non ritorno».

Tornando a Perez e Ocon: e per l'anno prossimo? Entrambi hanno avuto contatti con Renault, chi se ne andrà per primo? «Io non vedo le cose da questo punto di vista - interviene Sergio - voglio solo pensare al team nel quale sono attualmente e ottenere dei risultati per questo team. Credo che entrambi sappiamo di avere sbagliato in passato, ma il pensiero principale non è quello di andare via. Io credo che lavorare bene con Esteban sia ancora possibile e che siamo una coppia di piloti vincente». «Neanch'io al momento sto pensando di andarmene - è la volta di Esteban - abbiamo una grande sfida davanti a noi con una macchina competitiva e un rande team alle spalle con il quale possiamo fare tutti in ogni gara un gran lavoro. Al momento mi sto concentrando sul guidare bene per la Force India e non sull'anno prossimo. Ho però piena fiducia nel mio management e sono sicuro che avrò l'opportunità di guidare in qualche team anche l'anno prossimo».

Prima di chiudere l'argomento, si chiede se non ritengano di essere stati poco professionali con il loro comportamento. «Sì, credo che entrambi abbiamo passato il limite, questo è sicuro - parla Ocon - ci siamo toccati e quindi qualche errore dobbiamo averlo commesso. Non starò qui adesso a discutere su chi abbia fatto cosa: l'abbiamo messo alle spalle e vogliamo guardare avanti. Però sicuramente abbiamo passato il limite e non possiamo permettere che questo si ripeta, sia per il bene del team sia per il nostro». Poi Perez aggiunge: «Non possiamo più permetterci di perdere punti così. È vero che la Force India è competitiva, ma in F1 le cosa cambiano rapidamente, Spa e Monza sono le piste dove dovremmo raccogliere di più e abbiamo bisogno di questi punti. Tutti lavorano sodo in fabbrica e in pista, nella squadra, e per loro non dobbiamo solo concludere al 4° posto finale, ma farlo anche bene».

Infine, visto che è il 70esimo della Ferrari, anche ai due piloti della Force India si chiede se abbiano un buon ricordo con il team del Cavallino. «È il primo test che ho fatto con la Ferrari quando ero parte della Driver Academy - risponde Perez - fu un giorno molto speciale, un ricordo che porterò dentro per sempre». Simile la risposta di Ocon: «Anch'io ho fatto un test per Ferrari a fine 2014, e fu un test davvero magico, a Fiorano, una pista bellissima su cui guidai una Ferrari lavorando con gli ingegneri e i meccanici italiani. Io parlo italiano, ho vissuto in Italia e corso parecchio qui con i kart, e quello che è la Ferrari per il motorsport è qualcosa di enorme. Io poi ero anche un grande tifoso di Michael Schumacher, lo guardavo in TV quando ero molto giovane».


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