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Nonostante i problemi alla monoposto il pilota Red Bull mantiene la leadership e riscatta la vittoria sfumata del 2016
Francesco Colla
27 mag 2018 (Aggiornato alle 18:24)
Tagliato il traguardo, Daniel Ricciardo pronuncia una sola parola, per rispondere alle incitazioni via radio del team: “Redemption”. Redenzione. Riscatto, per quella vittoria sfumata nel 2016, proprio per colpa della sua squadra.
Lo Smiling Killer, prima di esibirsi nel proverbiale sorriso ha versato lacrime e sudato freddo. Già perché Ricciardo ha dominato il weekend dalla prima sessione di libere al giro 78 del Gran Premio tuttavia non è filato tutto liscio. Scattato bene della pole si è difeso dall'unico attacco tentato da Vettel alla Santa Devota, gestendo la leadership fino al quasi colpo di scena: giro 27, Ricciardo mormora al suo muretto l'inconfessabile: “Sto perdendo potenza”. Ricciardo implora il suo muretto: "Posso fare qualcosa per rimediare?". La risposta è da gelare il sangue: "Negativo". Il dramma è dietro l'angolo. Adami, l'ingegnere di pista di Vettel, comunica al pilota i guai della Red Bull di testa e sembra solo questione di tempo prima che la Ferrari possa strappargli la leadership.
Invece Ricciardo tiene duro e nonostante possa utilizzare solo 6 delle 8 marce della sua RB14, riesce a stare davanti. Siamo a Monaco, mica a Monza del resto. L'australiano gira piano, tallonato da Vettel e raggiunto anche da Hamilton. Ma i giri passano, le gomme reggono meglio rispetto a Ferrari e Mercedes, Vettel non può attaccare (meglio rosicchiare qualche punto a Hamilton in classifica) e il potenziale incubo muta in meritata apoteosi. “Ci sono voluti due anni per farcela – commenta estasiato il vincitore – ma il riscatto è arrivato. Abbiamo avuto problemi, abbiamo sofferto molto in questa gara. Ho patito una perdita di potenza e pensavo che la gara fosse finita. Invece devo ringraziare il team: sto andando a fuoco!”
Per spegnere i bollori, Daniel si esibisce nell'immancabile brindisi dallo stivale, per il divertimento della maestà Alberto di Monaco e ora si ritrova 3° in classifica generale, sopravanzando in un sol colpo Bottas e Raikkonen. Eccessivo parlare di svolta in campionato, già dal Canada la musica tornerà con ogni probabilità la solita per Red Bull, ma la soddisfazione di vincere a Monaco rimarrà.
Così come quella di aver nuovamente dimostrato al team di avere la stoffa del campione. Il team principal Christian Horner paragona l'impresa a quella di Schumacher in Spagna nel '94 (con il cambio della Benetton bloccato in quinta), Helmut Marko dice: “E' stato incredibile, penso che nessun altro avrebbe potuto farcela. All'inizio pensavamo che avrebbe mollato, poi ha cambiato set-up, modificando il suo stile di guida. Incredibile”. Incredibile come la cifra che Red Bull dovrà presumibilmente sborsare per tenerselo stretto il prossimo anno.
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